I problemi impellenti per la maggioranza al governo non sono la crisi economica, la mafia, la criminalità, la scuola, la sanità. I veri problemi per lorsignori sono il "partito del sud" e il dialetto nelle scuole. In altre parole i veri problemi sono aumentare il potere politico del sud italia e sparare certe cavolate populistiche per farsi belli di fronte ai propri elettori.
La cosa bella da notare è che ogni volta che i poteri precostituiti sembrano in crisi nasce l'idea del partito del sud o comunque di forte impronta siciliana. Accadde appena finita la seconda guerra mondiale, accadde dopo tangentopoli. Che ci sia un'altra crisi seria ai vertici? Vedremo.
Comunque io penso che queste discussioni all'interno della maggioranza facciano ben capire qual'è lo spessore di questa classe politica. Divisioni tipiche delle curve calcistiche (sud contro nord), proposte buone solo per far esclamare nei bar sport "si l'è giust", idee sfornate apposta per incantare la gente e per far finta di proteggere le radici, che per la Lega Nord, per inciso, si traduce nel demonizzare l'altro, il diverso, l'extracomunitario, il meridionale, il gay o chissà chi altro. La difesa delle radici per la Lega si ferma qui. Nel ridicolizzare quelle altrui.
Innanzitutto credo che se si voglia realmente rilanciare il sud e risolvere l'eterna questione meridionale quello che non serve è proprio un partito-lobby in stile Lega o altro denaro a fondo perduto che finisce regolarmente nelle tasche dei mafiosi o dei politici che appoggiano la mafia. Per rivitalizzare il sud sarebbe invece auspicabile contrastare la mafia e la corruzione (ad esempio incrementando le intercettazioni) invece di fare solamente finta di farlo. Ecco, limitando il potere della mafia e il cancro della corruzione sono sicuro che anche il sud si svilupperebbe molto velocemente. In quel caso si che i fondi potrebbero essere ben utilizzati, ad esempio per aiutare le giovani imprese o per costruire le necessarie infrastrutture, che sono a dir poco fondamentali per valorizzare quella che è già oggi la più grande impresa del sud, quella del turismo. In questa maniera si premierebbero sicuramente gli imprenditori coraggiosi ed onesti, capaci di fare il loro lavoro e di creare così ricchezza, benessere, sviluppo.
Il recente caso dell'ospedale agrigentino è emblematico: come si può anche solamente pensare di sviluppare il sud quando la mafia può permettersi di creare "opere" come quella? Chiaro che poi la gente che pensa di non avere la mafia in casa protesta e vuole il federalismo (altro termine per dire che non vogliono più sostenere il sud). Quello che servirebbe sono controlli più stretti, sia a livello cartaceo che a livello di costruzione vera e propria. Controllare appalti e lavori dunque, ma seriamente e con pene severe per chi sgarra. Smetterla con le promozioni per meriti esclusivamente politici, scegliere amministratori capaci e medici privi di un'inutile tessera di partito. Si può fare questo? E' possibile in Italia? Il popolo vuole questo o no? Vuole la meritocrazia o la partitocrazia?
E la Lega, che in passato di queste battaglie si faceva portavoce non ha altro a cui pensare che il dialetto insegnato a scuola? A scuola non si va per imparare il dialetto, già sufficientemente insegnato a casa da diversi secoli a questa parte in maniera, mi pare, più che ottimale. A scuola si dovrebbero imparare l'inglese, l'informatica, la storia del '900 (e del dopoguerra in particolare), la matematica, la logica, altrimenti continueremo ad avere una popolazione ignorante, arretrata, superstiziosa, irresponsabile e servile.
Come? E' la popolazione che serve al berlusconismo e al leghismo per prosperare? Già, è vero.
mercoledì 29 luglio 2009
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