Domani dunque sarà il gran giorno e lo scudo fiscale diventerà legge. Domani è dunque giorno di festa per molti di coloro che, chissà come, hanno portato i loro soldi all'estero, per evitare di pagarci le tasse o per evitare che qualcuno si chiedesse come quei soldi siano stati fatti.
Naturalmente ormai è tardi per opporsi a questa sciocchezza, dato che è stata approvata anche alla camera, e dubito che Napolitano abbia l'interesse e la voglia di rimandarlo alle camere. E anche se così fosse sarebbe comunque inutile, poichè si tratta pur sempre di un governo che, come un cavallo, guarda solo dritto sulla sua strada, giudicando imbecilli e sabotatori tutti coloro che esprimono dissenso, magari proponendo delle migliorie.
Io però penso sia giusto fare comunque una piccola riflessione su questo scudo fiscale.
Lo scudo fiscale è un provvedimento accettabile o meno? Non mi riferisco a questo scudo in particolare, parlo in generale.
Io in linea di principio sarei contrario allo scudo fiscale, in quanto esso è comunque un regalo a chi ha rubato ricchezza alla collettività per degli interessi del tutto personali, dunque è sempre e comunque un provvedimento che deresponsabilizza il contribuente. Però mi rendo conto che, una volta ogni tanto, c'è bisogno di far rientrare un pò di denaro, sia per la salute delle casse pubbliche, sia per ridare fiato all'economia.
Però, nonostante queste giustissime osservazioni, bisogna ammettere che c'è modo e modo di fare uno scudo fiscale.
I berlusconisti, per difendere questa che secondo me è una porcata, hanno tirato fuori dal cilindro la formidabile argomentazione che "tutti i paesi del mondo hanno uno scudo fiscale".
Essi però dimenticano di far notare come la tassazione degli altri scudi fiscali è sempre superiore, e di molto, rispetto al nostro 5%. Si parla sempre di tassazzioni dal 20 al 45%. Negli USA si paga il 43% e non c'è l'anonimato, ad esempio. Dunque l'agenzia del fisco può controllarti, visto che se hai usufruito dello scudo fiscale in passato hai evaso le tasse.
Il nostro scudo fiscale invece offre ogni tipo di garanzia, ed è proprio per questo che esso è una porcata. Non tanto per ciò che è (politicamente criticabile, ma non condannabile in senso assoluto) nella sua natura lo scudo fiscale, ma per ciò che lo hanno fatto diventare Tremonti e i suoi, ovvero un condono tombale, pagato come sempre dai cittadini onesti.
Non solo, infatti, questo scudo fa pagare al criminale (di questo si tratta) solo il 5% del maltolto, ma gli garantisce l'anonimato e l'impunità in sede penale. Un vero paradiso (altro che Cayman) per tutti gli evasori e i riciclatori di denaro sporco.
Oltretutto la necessità di varare un condono simile in un paese dove si evadono oltre 300 miliardi di euro all'anno e dove le mafie sono sempre più ricche e potenti, è alquanto dubbia.
Vi basti pensare che dal 2007 al 2008 le 4 mafie italiane hanno aumentato i loro ricavi di oltre 40 miliardi di euro. Che fine fanno tutti quei soldi? In parte sono reinvestiti subito in altre attività criminali, altri servono per pagare la manovalanza, altri occorrono per sostenere le famiglie dei carcerati.
Ma buona parte di essi viene esportata o utilizzata per corrompere politici e amministratori. In un paese così era davvero necessario varare questo tipo di scudo fiscale?
Sopratutto, in un paese così era davvero necessario un qualsiasi tipo di scudo fiscale? Nel 2001 lo Stato ricavò circa 2 miliardi di euro, dubito che stavolta si ottenga di più. Io sono convinto che 2 miliardi di euro li si poteva recuperare grazie alla lotta all'evasione fiscale e una razionalizzazione della spesa pubblica, magari cercando di colpire la corruzione e gli sprechi (veri).
Purtroppo però questo governo sceglie sempre la via più facile, una via che però è altamente diseducativa per tutti i contribuenti. Se io sono un accanito evasore delle tasse, per quale motivo devo pagare oltre il 40% di imposte allo Stato? Mi basta portarli all'estero e aspettare il prossimo condono. Non è certo questo un modo di governare responsabile e desideroso di assicurare un futuro a questo paese.
Devo proprio dirlo, che disgrazia che Silvio c'è.
mercoledì 30 settembre 2009
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Bene,
RispondiEliminaE cosa aspettiamo a scendere in piazza in massa? Sembra che stiamo tutti aspettando il la, oppure che tutti ne abbiamo paura convinti che in fondo gli altri ci stanno bene in questa italietta da avant spettacolo! Beh, io sono alla nausea, non so più giustificarmi davanti agli occhi di mia figlia adolescente, che da anni mi sente lamentarmi di questo governo e mi vede sempre più sbigottita ma alla fine inerme. Dal 3 ottobre la via per le piazze è aperta. Il nostro posto è li. A ME LA GENTE ONESTA!
Irene del Prato Lanza Diaz della Vittoria
Cara Irene, andare in piazza può essere un segnale, ma non è nè la risposta, nè la soluzione a questi problemi.
RispondiEliminaQuest'Italia di oggi non è nata nell'Aprile scorso, nè nel 1994. Questo è il paese che ci è stato lasciato in eredità e Berlusconi è solo il peggiore tra i prodotti del nostro passato. Un passato che comincia con la Resistenza, continuando con le ammissioni che non si sono mai volute fare, con l'eterna combine (o inciucio) che il PCI faceva con la DC, con i gruppi terroristico-sovversivi di destra e sinistra, con le influenze di USA e sovietici, con la P2, la mafia, col craxismo, con la corruzione.
Quest'Italia non l'ha creata Berlusconi, egli se l'è trovata bella e pronta da comprare a poco prezzo e se l'è messa in tasca.
Dunque cosa dovremmo fare noi, che ci sentiamo dell'opposizione ma non sentiamo nessun'altra opposizione tranne noi stessi?
Io penso che noi dobbiamo anzitutto fare i conti col nostro passato. Parlo della sinistra, chiaramente. Io credo che dobbiamo fare mea culpa laddove ve n'è la necessita. Solo dopo potremmo avere la forza morale di affrontare quella porcheria che è il berlusconismo.
Qualcuno dice che non c'è tempo per elaborare una nuova classe dirigente e con essa un movimento liberale e legalitario che sia il vero punto di riferimento dei cittadini che si sentono oppressi dal regime vigente.
Ma io credo che se si sono aspettati 60 anni da quando il fascismo cadde e ancora non s'è fatto nulla allora si possono aspettare anche altri 5 o 10 anni per cominciare a costruire qualcosa che duri e per farlo crescere.
Ma, prima di tutto, dobbiamo liberarci di quel virus tremendo che affligge tanto la destra quanto la sinistra. E dobbiamo farlo dentro noi stessi, prima di tutto. Sapremo riuscirci?