mercoledì 13 maggio 2009

L'immigrazione e il decreto insicurezza

In questi giorni si parla molto di immigrazione. Non è un argomento che mi ha mai appassionato più di tanto, lo ritengo un falso problema, tirato fuori esclusivamente per motivi elettorali e propagandistici dalla nostra cara destra.
La questione dell'immigrazione clandestina però suscita molto interesse, dunque dirò anch'io la mia.
Innanzitutto penso che sia doveroso da parte di tutti, italiani o stranieri che siano, rispettare le leggi dello Stato. Gli stranieri poi devono anche rispettare le nostre tradizioni, come ad esempio cosiderare la donna un essere umano a tutti gli effetti. Queste tradizioni che però, al contrario di ciò che dice l'on. Casini, non centrano nulla col cristianesimo che considera la donna solo l'incarnazione del demonio che ci induce in peccato per tutta la vita. Sono tradizioni liberali, illuministiche che fanno si che tutti godano degli stessi diritti e degli stessi doveri. O almeno dovrebbero.
In ogni caso penso sia ingiusto respingere i migranti così come ha fatto questo governo, che penso faccia una brutta figura di fronte alle persone informate dei fatti quando dice che lo fa per la legalità. Anzitutto se i lorsignori volessero realmente risolvere il problema e non limitarsi a fare azioni dimostrative buone per i tg ma scadenti per quanto riguarda gli effettivi risultati, andrebbero in europa e al G8 e pretenderebbero una collaborazione e chiederebbero all'UE e agli USA una nuova politica, diversa da quella imperialista e sfruttatrice che è stata adottata fin'ora, con nostra somma soddisfazione. Se vogliamo bloccare in particolare l'arrivo dei barconi pieni di clandestini africani dovremmo anche deciderci a consentire loro di avere una vita degna di questo nome nel loro paese. Hanno tanto da criticare i leghisti che si chiedono per qual motivo questi disgraziati "non tornano a casa loro". Forse perchè a casa loro c'è la guerra, la malattia, la povertà, la morte. Ma forse i leghisti non se ne accorgono, o almeno spero che sia così. Dunque i grandi paesi occidentali, se vogliono limitare quest'immigrazione destabilizzante per le varie culture penso che debbano togliere i finanziamenti ai vari dittatori e ai signori della guerra e cominciare a portare istruzione, lavoro, opportunità a quei paesi e non limitarsi a regalare al dittatore di turno quattro palanche per portarsi a casa in cambio il petrolio o l'uranio.
Detto questo bisogna poi pensare a un'altra cosa. I lorsignori intolleranti e razzisti che vorrebbero gli immigrati morti in mare si dimenticano che molti di quei migranti poi vanno a lavorare a nero (facendo le fortune degli imprenditori-schiavisti di turno) nelle nostre aziende, oppure spacciano droga o sfruttano la prostituzione per quelle associazioni criminali che vantano numerosi protettori nell'attuale maggioranza (e anche nell'attuale minoranza, a dire il vero). Dunque se vogliamo evitare di avere i problemi che riguardano la criminalità legata all'immigrazione (ma che poi è comunque gestita da italiani purosangue) dovremmo chiedere leggi più severe. Ma leggi severe non significa leggi ingiuste o cattive, significa che se rubi in un appartamento o spacci la droga vai in galera e ci vai per davvero, non per due settimane e poi esci grazie alle mille concessioni che dà il nostro sistema penale. Le leggi devono essere rispettate e chi non le rispetta dev'essere punito. Così forse potremmo disincentivare la presenza di malintenzionati nel nostro paese. Ma bisogna anche tenere bene a mente che molto spesso questi criminali sono diretti e organizzati da italiani o da organizzazioni malavitose italiane, non ultime le varie mafie. Sempre che il vero problema sia la criminalità degli immigrati e non gli immigrati stessi. Da qualche sondaggio infatti sembra che gli italiani ce l'abbiano proprio con gli immigrati in quanto tali, non perchè criminali o altro. Anzi, se ne fregano anche se questi arrivano da paesi in guerra o se, rispediti in Libia, essi subiscano torture e maltrattamenti. Sintomo questo di un'Italia razzista, acritica, insensibile e intollerante che la Lega ha contribuito fortemente a forgiare, assieme a quei grandi statisti responsabili del declino, lento ma inesorabile, che coinvolge ormai da anni (decenni?) il nostro paese.
Io comunque continuo a dire che è necessario cambiare le politiche di integrazione, favorendo quest'ultima e non ostacolandola. Curando gli ammalati, istruendo i bambini, aiutando chi cerca lavoro. Non trattando tutti come fossero un pericolo in quanto stranieri. Il governo deve combattere le organizzazioni che sfruttano l'immigrazione clandestina, non gli immigrati.
Il reato di immigrazione clandestina poi, è davvero un gioiello. Questo è praticamente una norma bloccaprocessi travestita. Non so perchè, ma mi da tanto il sospetto che nasca anche per aumentare ancora di più il carico di lavoro dei magistrati e rallentare ulteriormente la già lentissima macchina giudiziaria. Per lo più poi questa norma mi pare abbondantemente inapplicabile e dunque inutile ai fini della sicurezza, dannosa ai fini della velocità della giustizia.
Ma sappiamo bene che questo governo, questa destra, ha in orrore la giustizia e preferisce l'ingiustizia, come ad esempio la ridicola norma che prevede il fermo di 6 mesi nei centri di accoglienza (cioè dei lager). Una violenza disumana che causerà solamente delle emergenze umanitarie laddove vi sarà un accumulo spropositato di immigranti.
Per una volta poi mi devo trovare d'accordo col sopracitato Casini, infatti ritengo che le ronde non siano altro che una resa dello stato che ci dice "fate voi". Le ronde potrebbero anche dare luogo a nuove violenze tra partiti, già qualche mese fa in provincia di Treviso (ma non solo credo) ci furono accese discussioni su quale organizzazione militare parapolitica dovesse "sorvegliare" certe zone. Alla fine tutti questi provvedimenti daranno meno sicurezza reale di quella che si pensa, ma in compenso aumenterà la diffidenza che gli altri paesi hanno verso di noi.

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