Io penso che uno dei temi fondamentali per la politica odierna, sopratutto per la sinistra, sia quelli dei rapporti tra la chiesa e lo stato o, ancora meglio, tra fede e politica. La mia idea è che la laicità sia un valore fondamentale per avere uno stato libero. Sappiamo tutti infatti che la chiesa blocca lo sviluppo dei diritti civili, dicendo immancabilmente di no a tutte quelle proposte volte a dare dei diritti a dalle classi sociali che, oggi come oggi, ne sono privi. La chiesa è famosa per i suoi no, dall'aborto al divorzio, dal riconoscimento delle coppie di fatto al testamento biologico. Loro sostengono infatti che questi diritti sarebbero dannosi per la società e sostengono questo facendosi forza sui loro testi sacri. La cosa che sfugge loro, però, è che non tutti siamo cattolici, non tutti siamo credenti e non tutti siamo disposti a consegnare la nostra vita e le nostre scelte nelle loro mani. Per questo ritengo che i politici che si definiscono moderati perchè seguono senza protestare i dettami della chiesa non siano affatto moderati, ma siano degli estremisti cattolici, alla stregua degli ayatollah. Coloro i quali invece si rifanno veramente al liberalismo e dunque chiedono che lo stato sia laico in tutte le sue forme, appaiono come degli estremisti pericolosi e sono tacciati di laicismo. Il fatto è che in Italia manca una terza via, che sarebbe l'altra via estremistica, ovvera quella di coloro che chiedono la sparizione e l'abolizione della chiesa. Il tam-tam mediatico orchestrato dai teocon berlusconisti e ratzingeriani infatti fa apparire i laici come estremisti e gli integralisti cattolici come moderati. In realtà invece, chi chiede la laicità dello stato, la libertà degli individui e il rispetto per le scelte personali e per la dignità delle persone non dovrebbe apparire come estremista, ma come persona dotata di buon senso. I laici infatti, oltre a richiedere che siano garantiti i diritti di chi oggi non ne ha, vogliono anche mantenere saldi i diritti di chi oggi invece ne abusa, chiaramente impedendo loro di abusarne anche in futuro. Dunque nessuno vuole fare la guerra alla chiesa, nessuno vuole la sua sparizione. Semmai è la chiesa che fa la guerra alle minoranze e che ne chiede, se non la sparizione, per lo meno la negazione ufficiale.
Io sono dunque tra coloro che sostengono la necessità di poter fare delle scelte private e queste scelte devono poter essere effettuate senza che lo stato ci metta ostacoli insopportabili. Chi non vuole divorziare, chi non vuole scrivere un testamente biologico perchè è cattolico convinto può benissimo fare a meno di farlo, nessuno lo obbliga. Ma nessuno può neanche obbligare qualcuno a non farlo, a non prendere certe scelte se non condivide la fede dei cattolici. Riusciremo mai ad avere uno stato davvero laico e libero?
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