venerdì 8 maggio 2009

Ma le cose si vogliono davvero risolvere?

In questi giorni non si fa altro che parlare di argomenti che definire secondari è dar loro fin troppa importanza. Cosa ce ne importa se Berlusconi e sua moglie vogliono divorziare? Che importanza ha il fatto che Berlusconi abbia o meno tradito sua moglie un numero innumerevole di volte? Certo, qualcuno può obiettare che tutto ciò diventa di importanza nazionale e politica se qualche sua comcubina va ad assumere incarichi importanti nel governo, al parlamento nazionale o europeo o quant'altro. Ma c'è differenza tra una ragazza che diventa parlamentere perchè va a letto col capo di un partito e tra un uomo che diventa ministro perchè vanta crediti economici o politici (i cosiddetti "favori") dal presidente del consiglio? E' più meritevole un ministro che se la fa col capo del governo o un ministro che diventa tale perchè appoggiato da una o più lobby potenti? O magari, ancor peggio, dalla mafia? Francamente ritengo peggiore la seconda ipotesi. Nella prima infatti, alla peggio avremo una persona incompetente, indecisa, che causerà danni limitati per entità e per durata. Nel secondo caso invece avremo sicuramente una persona preparata, ma con l'obiettivo di perseguire vantaggi personali o per ristrette classi sociali (una particolare lobby industriale, il proprio gruppo industriale, la propria associazione di potere, la mafia), cosa che causerà danni ingenti e duraturi nel tempo. Dunque, alla fin fine, siamo sicuri che la candidatura delle veline sia peggio della candidatura di un mafioso o di qualcuno che abbia ingenti conflitti di interesse? Questo chiaramente non lo dico ai berlusconisti, per i quali "peggio è, meglio è", ma lo dico a quella parte della sinistra che ci tiene ad avere in politica gente preparata e responsabile. Poi si possono fare tutte le analisi possibili, il maschilismo, il pregiudizio, la qualità della nostra politica, quello che volete.
Altro argomento che sembra tenere banco in maniera incessante è quello dei clandestini, degli immigrati. E' chiaro a chiunque voglia fermarsi a riflettere oltre i due secondi che i metodi leghisti sono o inutili, o dannosi. Inutili perchè non è creando infinite difficoltà di integrazione agli immigrati che si crea una sana società multiculturale, basata sull'integrazione e sul rispetto reciproci. Dannosa perchè così si incentiva la clandestinità e dunque la criminalità e\o l'illegalità. Inoltre la speranza di bloccare l'immigrazione semplicemente rifiutando di prestare aiuto a quei disperati (come se fossero colpevoli a prescindere di chissà quali nefandezze) è assolutamente infondata, anche perchè l'immigrazione non è cominciata negli anni'90, è un fenomeno sempre esistito, è chiaro che finchè nei paesi del terzo mondo non vi saranno prospettive per il futuro quella gente tenterà in tutte le maniere di andarsene. Non può e non deve essere un atteggiamento condannabile, perchè è naturale, logico che sia così. Se la Lega vuole davvero fermare l'immigrazione e non intende vivere di puro populismo (anche se so che loro vivono molto bene di popul-razzismo) allora dovrebbero insistere per adottare politiche di contrasto nei confronti di quei dittatori e di quegli aprofittatori che sprecano le risorse naturali e gli aiuti diretti ai paesi del terzo mondo, africani in primis. Ma è chiaro che per adottare politiche di questo tipo ci vuole coraggio, senso del dovere, rispetto della realtà e della persona umana. Cosa che al popolino berlusconista non interessa e dunque la Lega, per sopravvivere, deve per forza far suo il populismo razzista, l'unico che la gente capisce.
Ma un partito serio, se ve ne fosse uno, parlerebbe di ben altri problemi, ad esempio della mafia, ad esempio del pericolo che le varie mafie possano prestare denaro o acquistare aziende in crisi, accellerando così il processo di insabbiamento e di riciclo del denaro sporco, di inquinamento della nostra economia. Del resto, basta consultare le statistiche economiche per capire che il vero problema dell'Italia è la mafia e non l'immigrazione. Anzi, spesso è proprio la mafia che trae vantaggio dalle politiche restrittive della Lega, infatti l'immigrato, non riuscendo a trovare lavoro e ospitalità si rivolge alla criminalità organizzata, la quale è ben felice di far gestire loro mercati pericolosi come lo smercio della droga e la prostituzione. Un partito di opposizione serio direbbe queste cose, le direbbe ogni giorno, metterebbe al muro un governo che sa solo fare annunci e promesse, chiederebbe come si ha intenzione di fronteggiare il fenomeno, metterebbe nella testa degli italiani un dubbio: ma le cose, qui, si vogliono davvero risolvere?

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