di Tara Fernandez
I magistrati Antonino Di Matteo e Antonio Ingroia sono stati ripetutamente oggetto di gravi intimidazioni in un periodo in cui conducono importanti indagini sulle relazioni esterne di "Cosa Nostra".
Di Matteo e Ingroia sono impegnati in indagini ed interrogatori che vedono coinvolto Massimo Ciancimino, figlio del boss e imputato a Milano di reato connesso nel processo 'Gotha', il quale ha detto in aula di aver ricevuto una lettera anonima con tre proiettili e le foto sua, del pm palermitano Di Matteo e del procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, ai quali sta rendendo dichiarazioni che vedrebbero coinvolti alcuni politici. Di Matteo era stato vittima di minacce gia' in passato, come a novembre 2008.
"Troppe volte, in passato, abbiamo assistito ad attacchi, tentativi di delegittimazione, gesti criminali nei confronti dei magistrati e degli esponenti delle forze dell'ordine non appena le attivita' investigative si spostano dal livello della mafia militare a quello delle collusioni con ambienti politici, economici e istituzionali", ha commentato la Giunta esecutiva centrale dell'Associazione Nazionale Magistrati nell'esprimere solidarieta' ai due colleghi.
L'ANM chiede alla societa' civile di vigilare ed alle istituzioni di "rafforzare (e non vanificare)" gli strumenti di indagine, valorizzare il ruolo di direzione delle indagini del pubblico ministero ed evitare lo svuotamento di Procure in regioni a rischio come la Sicilia.
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