di Eleana Marullo*
Quattro motivi per cui i respingimenti dei barconi di migranti non sono da considerarsi un traguardo ma una mera violazione dei diritti dell'uomo.
Primo. Il respingimento di massa viola l'articolo 10 della Costituzione italiana, che recita 'Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge'.
Riportare in Libia i barconi senza verificare la provenienza e l'identità dei migranti significa condannare a morte persone in fuga da paesi in guerra o vittime di violenza per razza, religione, genere e orientamento sessuale.
Secondo. Il respingimento di massa viola la Convenzione di Ginevra e Convenzione Europea per i diritti dell'Uomo. Viola il diritto di qualsiasi essere umano ad ottenere asilo politico.
Terzo. La possibilità di riportare i barconi in Libia non è frutto di benevolenza da parte di Gheddafi, nè di particolare avvedutezza diplomatica del governo. E' stata pagata con cinque miliardi di euro, in vent'anni, sub vocem di risarcimento per l'occupazione coloniale, con un finanziamento ai sistemi radar libici, con l'ingresso di Gheddafi in Unicredit ed in Eni.
Quarto. In Libia non vengono rispettati i diritti umani. Stermini e deportazioni, schiavitù, tutto è documentato in rapporti internazionali, l'ultimo quello di Fortress Europe.
I militari che hanno eseguito l'ordine del Ministero hanno commentato "E' l?ordine più infame che abbia mai eseguito. Non racconterò ai miei figli quello che ho fatto". Questo potrebbe essere il quinto motivo per smettere di brindare al successo dell'operazione.
* da Osservatorio Ligure sull'Informazione
mercoledì 13 maggio 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento