Oggi è la giornata dedicata alla Terra e mi pare giusto fare una riflessione sul nostro pianeta. Da pochi giorni è terminato il G8 dell’agricoltura, presto inizierà quello sull’ambiente. Forse saranno proprio i due settori più importanti del G8 generale questi due. Un po’ perché stiamo iniziando tutti a renderci conto che non possiamo continuare a sfruttare le risorse naturali al ritmo attuale, un po’ perché questa crisi ci permette di usare un po’ di fantasia. E spesso quando si usa la fantasia si torna al passato, almeno in apparenza. Io penso che non sia una brutta idea, in questo caso, tornare un po’ al passato, rimettere l’agricoltura e l’ambiente al primo posto. Del resto noi viviamo mangiando il cibo prodotto dagli agricoltori, non certo digerendo marmitte, travi o titoli finanziari. Dunque sono rimasto soddisfatto dalle conclusioni del G8 agricolo. Certo, sono poco più che promesse, intenzioni, programmi, ma rispetto ad altre volte direi che si va in una direzione positiva. Valorizzare l’agricoltura, soprattutto se di qualità e fatta rispettando l’uomo e l’ambiente è fondamentale per far progredire l’umanità. Soprattutto se pensiamo che c’è sempre più bisogno di cibo. Dunque è giusto che i paesi sviluppati e maggiormente industrializzati invitino i propri agricoltori a produrre di più (cosa che a loro certamente non dispiacerà) ed è giusto che poi questo surplus di cibo venga distribuito ai paesi più poveri, che in fondo di quello hanno bisogno. E se si fa il tutto rispettando la qualità e la serietà dei nostri agricoltori (ma anche di quelli di altri paesi europei, come la Francia) a trarne vantaggio saremo tutti quanti, perché è innanzitutto un valore aggiunto per l’immagine del nostro paese e poi anche perché così si sviluppa una branca importante dell’economia.
Altro settore che può e deve diventare economicamente vincente è quello del rispetto ambientale, delle energie pulite. Non è vero, come dicono certi personaggi faziosi, che l’unica maniera per risolvere il problema energetico è il nucleare. Può essere un aiuto il nucleare, ma è probabile che invece sia uno spreco energetico. Mi pare invece più sensato e meno pericoloso puntare sulle energie rinnovabili, cercare di migliorare questi sistemi. Soprattutto in un paese come l’Italia queste possono dare grosse soddisfazioni, aprire nuovi mercati, creare nuovi posti di lavoro.
Purtroppo però tutti questi obiettivi sono difficili da realizzare, a causa di governi che definire conservatori sarebbe fargli un complimento, ma anche a causa di molte lobby del petrolio, del nucleare e delle maxicostruzioni che chiaramente sono contro tutte queste cose. Il loro mondo ideale è quello che è crollato a ottobre e loro lo rivorrebbero tale e quale, per poter continuare a speculare sulla finanza, sul mattone, sul petrolio, sulle materie prime in genere. Quando si diceva che la crisi sarebbe stata anche un’occasione per cambiare un po’ il mondo ci credevo, ci speravo. Oggi invece mi pare che si stia ricostruendo lo stesso mondo di prima, con qualche apprezzabile miglioramento si, ma non certo quello che sarebbe ideale per evitare crisi disastrose come queste.
mercoledì 22 aprile 2009
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