Ieri sera ad AnnoZero si è riscoperta l'antica contrapposizione tra operai ed imprenditori, una contrapposizione che mi sembra anacronistica e dannosa per il paese. E proprio perchè è dannosa bisognerebbe evitare questa contrapposizione ed è il governo e il parlamento che dovrebbero prendersi questa responsabilità. Un paese moderno può andare avanti e prosperare solo se i lavoratori sono tutelati e le imprese possono competere sul mercato alla pari di quelle degli altri paesi. Io non sono certo un fautore del protezionismo, anzi. Ma proprio per questo ritengo che i nostri politici, a cominciare da quelli che compongono il governo, non siano in grado di risolvere questi problemi, anche e sopratutto perchè in buona parte li hanno creati loro oppure loro stessi ne traggono vantaggio.
Io mi auguro che i leader dei vari paesi della Terra riescano a trovare degli accordi che vadano nel senso di regolare e regolamentare meglio la globalizzazione, la quale, di per sè, non è un demonio da evitare a tutti a costi, ma è qualcosa di positivo che può permettere scambi economi e culturali più facilitati. Bisogna però evitare che da essa traggano vantaggio solo alcune multinazionali senza scrupoli, pronte a sfruttare la povera gente. Il ruolo della politica dev'essere questo. Insomma, bisogna arrivare a uno sviluppo sostenibile, sostenuto e goduto dalla maggior parte delle persone. Per ottenere ciò io penso che l'unica strada percorribile sia quella di ridare fiducia al libero mercato, purchè esso sia davvero libero. E dunque regolato, poichè è impensabile che tutti possano godere delle stesse libertà quando alcuni competitor partono da una posizione enormemente avvantaggiata.
Mi pare comunque che, anche se timidamente e lentamente, si stia andando nella direzione giusta. Anche i politici più insospettabili stanno cominciando a fare dichiarazioni contro i vari paradisi fiscali, i quali sono chiaramente un danno per tutto il mondo, in quanto favoriscono solo l'economia illegale penalizzando l'economia legale e sociale, ovvero quella che produce lavoro e benessere per tutti. I paradisi fiscali invece permettono solo di tenere protetti dei soldi che io definisco refurtiva e spesso e volentieri sono proventi derivanti da pratiche illegali o soldi da riciclare. Dunque contrastare questi paradisi fiscali è un passo importantissimo verso un'economia non più etica o più giusta, ma più legalitaria dunque un'economia che dia vantaggi a tutti e non solo ad alcuni furbi o meglio, ad alcuni disonesti. E' bene ricordarlo, i "furbi" non reggono alcuna economia, non danno vantaggio a nessuno se non a se stessi e arrecano dei danni a tutti gli altri.
Io penso che sia doveroso trovare dei sistemi che riescano a premiare le aziende oneste che danno vantaggi alla collettività, anche perchè questa funzione delle imprese è prevista dalla Costituzione, dunque credo sia anche giusto premiare chi lavora bene e fa del bene al paese. Dobbiamo riscoprire i valori della legalità e del risparmio. Il risparmio inteso chiaramente non come tirchieria, ma come risparmio energetico, cosa che magari può far diminuire il dio pil, ma che sicuramente può aumentare la qualità della nostra vita e anche i posti effettivi di lavoro, la ricerca, il benessere generale degli italiani (ma non solo).
Per quanto riguarda gli operai invece sono d'accordo con chi dice che la legge Biagi ha creato solo una generazione di senza futuro. Ma questo non è a causa della legge Biagi in sè, ma a causa dei governi (Prodi e Berlusconi) che non hanno mai avuto il coraggio di fare una seria politica sociale, sopratutto di ammortizzatori sociali seri e funzionanti. Perchè non prevedere un sostegno al reddito, un assegno per coloro che guadagnano meno di una certa cifra o che sono disoccupati? Le aziende si lamentano che è difficile licenziare un dipendente, una volta che viene assunto. Bisogna pensare sia ai bisogni degli uni sia a quelli degli altri. E secondo me, garantire un reddito anche a coloro che vengono licenziati, in attesa che trovino un nuovo impiego, è la soluzione migliore per accontentare sia gli uni sia gli altri. Per questo, quando mi dicono che gli operai di oggi votano Lega Nord io chiedo loro di porsi una domanda: cosa ha fatto per voi la Lega Nord? Tante grida, tanti urli, tante proposte irrealizzabili o mai realizzate. Mai nulla di concreto però. Meditate gente, meditate.
venerdì 3 aprile 2009
Meditare per cambiare
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