Ieri il presidente della Camera ha detto una cosa che mi pare sacrosanta (tanto per restare in tema), ovvero che leggi dello Stato italiano le decide il parlamento italiano e non il Papa, la Chiesa o il Vaticano. Ha inoltre aggiunto che la legge sul testamento biologico uscita dal Senato andrà ampiamente rivista, in quanto palesemente illiberale e, aggiungo io, incostituzionale.
Subito i servi del PdL (che ora chiamero Popolo dei Servi, PdS) hanno cominciato a sbraitare che loro non vogliono ricevere lezioni di laicità da nessuno, quando invece ne avrebbero un gran bisogno, visto che la legge Calabrò è pesantemente viziata dalle polemiche relative al caso Englaro e che i senatori del PdS si sono appiattiti sui desideri e sul dogmatismo del Vaticano. Ma questi ignobili personaggi (Quagliariello e Gasparri, due integralisti veri se ce ne esistono) hanno persino osato dire che il vero problema è il dogmatismo dei laici. Ovvero, tradotto nel caso in questione, secondo loro è dogmatico e dunque problematico il volere che ognuno decida da se le cure che vuole e non vuole ricevere, a seconda della propria coscienza e del proprio convincimento, dopo aver ascoltato il parere del medico, mentre è molto liberale costringere tutti a ricevere forzatamente dei trattamenti sanitari.
Direi che è un chiaro esempio di stravolgimento dei termini e della realtà. Io penso che invece siano gli integralisti e fondamentalisti cattolici come ad esempio Buttiglione ad essere dogmatici e non considerare l'idea che ognuno è libero di gestire la propria vita e, sopratutto, che non siamo tutti cristiani cattolici osservanti. Un vero laico non si sognerebbe mai di obbligare qualcosa a qualcuno, anzi, si batterà sempre per la libera scelta di chiunque, credente, ateo, osservante o meno che sia. Se poi una persona per decidere vuole ascoltare il parere del Papa o del prete è libero di farlo. Ma se non lo vuole, dev'essere libero di non farlo.
Io mi auguro che il futuro della destra sia quello che Fini sta coraggiosamente indicando in questi mesi, ma mi pare che questi "campioni" di libertà, di democrazia e di modernità si debbano andare a ripassare sul vocabolario i significati di quei termini, dato che loro politica è antiliberale, antidemocratica e decisamente arcaica, chiusa, dogmatica, insolente.
Proprio l'altro giorno avevo lodato Bossi e la sua Lega Nord per aver avuto il coraggio di dirne quattro al Vaticano e allo loro ingerenze, ma stamattina ho sentito l'intervista che Bossi ha rilasciato, dove si felicita della convocazione ai piani alti del Vaticano, e assicura i prelati di aver appeso il crocifisso fuori dalla porta di casa, in modo da esibire bene la propria fede religiosa e da toccarlo scaramanticamente quando esce di casa. Curioso che scegliamo di affidare il futuro dell'Italia a queste persone così scaramantiche, sopratutto quando nel futuro servirà molta più scienza e razionalità di quanta non ne serva oggi.
Comunque in pratica la Lega ha già ritrattato i propositi di indipendenza dal volere Vaticano, dunque l'altro giorno mi sbagliavo e di grosso. Peccato.
Tutta questa questione comunque mi pare che dimostri in maniera inequivocabile che questo PdS è tutto fuorchè liberale, forse il motivo è dovuto al fatto che quel partito ha una forte matrice ideologica di tipo comunista-fascista, dunque assolutamente non liberale. Il vero liberalismo oggi è a sinistra, decisamente a sinistra, peccato sia disgregato in mille pezzi e in mille partiti.
venerdì 28 agosto 2009
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