domenica 30 agosto 2009

Chi la fa l'aspetti

Il caso Feltri-Boffo è un'evidente ribaltamento delle parte. Coloro che si sono sempre dichiarati ultragarantisti quando Travaglio usava il suo archivio e le sentenze della magistratura per attaccare Berlusconi ora si sono scoperti assai forcaioli pur di difendere il loro capo.
Nonostante l'evidente mancanza di coerenza nell'azione de "il Giornale" e di Feltri in particolare io sto comunque dalla loro parte. E' già la seconda volta in meno di una settimana che mi schiero dalla parte della destra e ciò mi preoccupa perchè pensavo non fosse possibile. Invece noto che quando c'è la Chiesa di mezzo pure loro riescono a suscitarmi un minimo di simpatia. Il motivo per cui sto dalla parte di Feltri è lo stesso per cui sto dalla parte di Travaglio quando egli attacca Berlusconi (o qualsiasi altro politico di destra o di sinistra), ovvero la libertà di un giornalista di riportare una notizia. Io mi auguro chiaramente che la notizia sia vera, ma mi pare che ciò non sia stato messo in dubbio nemmeno dall'interessato.
In questo caso però non è la destra a chiedere il silenzio dei giornalisti e la censura delle notizie, bensì la Chiesa (molto più esperta della destra in questo campo).
Io penso che se c'è una notizia da dare essa debba essere data, indipendentemente da chi la da e indipendentemente dal protagonista della notizia, ma mi pare che in questo paese in molti non la pensano così, specialmente quando sono coinvolti.
Si ricorre al terrorismo psicologico, definendo insulti le notizie negative che vengono riportate, vili attacchi l'uso di sentenze o indagini. Ma io sto comunque dalla parte di chi vuole scoprire gli altarini di chi ha qualcosa da nascondere.
Certo, so che Feltri si è scoperto paladino della libertà non per dimostrare la sua indipendenza da Berlusconi, ma proprio per difendere il suo datore di lavoro, ma ciò poco importa. Importa poco anche il fatto che tutta questa operazione è la classica delegittimazione di chi osa criticare il capo.
In questo caso infatti si tratta di difendere il diritto di un giornalista di riportare una notizia, al di la del motivo per cui lo fa. Se una notizia è vera e interessante allora è giustissimo, doveroso che sia riportata.
La Chiesa invece non sembra pensarla così, e adotta lo stesso identico atteggiamento della destra (e della sinistra) quando sono i "giustizialisti" a criticarli usando le sentenze dei tribunali.
Mi auguro che tutta questa questione faccia ricordare anche ai plenipotenziari dell'informazione che la libertà di stampa è una cosa importante. Perchè anche l'impero mediatico di Berlusconi, prima o dopo, può cadere sotto i colpi di un Attila qualsiasi.

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