lunedì 24 agosto 2009

Stato di diritto clericale

L'Italia ha perso l'ennesima occasione per fare un passo avanti verso la civilità e il rispetto di tutti.
Una sentenza del TAR aveva decretato che l'ora di religione non doveva dare dei crediti formativi come le altre materie, purtroppo il ministro Gelmini e il governo Berlusconi tutto se ne sono fregati e hanno comunque fatto firmare al presidente Napolitano una legge che prevede l'assegnazione dei crediti anche in base ai voti presi nell'ora di religione.
Certo, sappiamo tutti che la maggior parte delle ore di religione è fittizzia, nel senso che si fa confusione, si scherza e si ride, ma dunque perchè assegnare dei crediti a un'ora di svago? Non è proprio questa destra che ha fatto suo il principio secondo il quale se una cosa non è come dovrebbe essere bisogna eliminarla invece di migliorarla?
Inoltre, perchè gli studenti che non vogliono "avvalersi" dell'ora di religione devono vedere i propri compagni premiati da un voto quasi sicuramente alto e che dunque migliorerà la loro media senza che essi lo meritino veramente? A meno che il merito non sia quello di aver accettato il rischio di venire indottrinati a spese dello Stato.
Politicamente questa mossa, che ai più non dirà nulla e non fregherà nulla, si può spiegare in due modi. Il primo è che Berlusconi e i suoi hanno bisogno di non allontanarsi troppo dalla Chiesa, sopratutto ora che inizia il meeting di Comunione e Liberazione. Si sa, la Chiesa sbraita molto contro la Lega e a favore degli immigrati, la ciò che più interessa ai prelati è il controllo delle anime, sopratutto quelle giovani e in età scolare. E dunque la protezione dell'ora di religione è una mossa fondamentale per aggrazziarsi la Chiesa.
Il secondo modo in cui si può spiegare è l'eterna lotta politica-giustizia. Il magistrato scrive una sentenza, il governo disattende subito questa sentenza. E' già successo col caso Englaro e si ripete anche oggi. Ormai è passato il principio secondo cui una sentenza non va più rispettata se non piace. Basta fare una legge che vada in senso del tutto opposto, in barba a ogni principio di legge e di diritto. Il tutto nel nome di una superiorità mai dimostrata della politica nei confronti della legge.
Mi dispiace molto tutto questo, sopratutto per gli italiani, che si trovano truffati due volte. La prima perchè vedono ridursi sempre di più gli spazi di una laicità che un giorno, forse, rimpiangeranno, la seconda perchè si sentivano machi nell'aver votato un partito di destra, cattivo e decisionista, mentre invece hanno votato per un partito protocomunista asservito al potente di turno e ricattabile da chiunque.

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