mercoledì 19 agosto 2009

Un ladro che indaga su se stesso?

L'UBS che darà al governo americano i nomi degli evasori fiscali, l'antitrust che multa le aziende telefoniche perchè ostacolano il libero cambio di operatore da parte degli utenti, la guardia di finanza che ogni giorno sembra scoprire nuovi superevasori fiscali. Sembra un periodo felice della legalità e della libera concorrenza, sembra un momento in cui una serie di cause più o meno fortuite fa si che i furbetti e i furbastri paghino per le loro malefatte. Certo, c'è ancora molto da fare per porre rimedio a queste situazioni, ma pare che qualcosa si muova. Probabilmente, almeno per quanto riguarda le indagini della GdF, c'è un'interesse del governo a pereguire questa linea, forse per invitare gli evasori ad aderire allo scudo fiscale di Tremonti, che altrimenti passerebbe per un grossissimo fallimento.
Poi però salta fuori l'Imperator con la sua scoperta settimanale: voglio essere ricordato come l'uomo che ha sconfitto la mafia.
Se fosse solo propaganda, imbonimento o presa in giro dei suoi elettori mi starebbe anche bene, ma temo che ci sia veramente dell'altro sotto.
Infatti il fido Dell'Utri ha dichiarato di volere una commissione parlamentare per indagare sulle stragi mafiose del '92-'93.
Ora, forse è superfluo ricordarlo, ma le posizioni di Dell'Utri e Berlusconi in quegli avvenimenti non sono propriamente leggere. La loro posizione infatti fu archiviata dalla procura di Caltanissetta ma col parere contrario del titolare di quell'indagine (Luca Tescaroli). Il coinvolgimento dei due non è dunque escluso a priori, anzi. Se penalmente le loro responsabilità sono tutte da dimostrare essi dovrebbero però rispondere a certi quesiti almeno sul piano morale, specialmente visto l'importante ruolo politico che entrambi esercitano.
Secondo alcune ricostruzioni, infatti, Borsellino fu ucciso, tra gli altri motivi, anche per l'intervista rilasciata pochi giorni prima della strage di Capaci in cui accusava Berlusconi e Dell'Utri di fare affari con la mafia. Borsellino dunque conosceva sicuramente molti segreti di alfa e beta e perciò diventava pericoloso.
Bisogna anche ricordare che, proprio nel periodo che intercorre tra le due stragi, negli uffici di Publitalia (presieduta all'epoca da Dell'Utri) si iniziano a tenere dei corsi di politica a dei manager che diventeranno poi personaggi importanti in Forza Italia, il tutto col beneplacito di Berlusconi e di Craxi.
Certo, l'idea di scendere in campo in prima persona doveva ancora concretizzarsi, ma era ormai chiaro che il vecchio sistema politico stava crollando e sarebbe stato necessario creare un nuovo referente politico per quegli interessi difesi sino a quel momento dal CAF.
La posizione di Berlusconi dunque non può essere ritenuta del tutto estranea a quei fatti a priori, anzi. E il fatto che egli dichiari la sua personalissima lotta alla mafia, e che il suo braccio destro voglia indagare su dei fatti sui quali si è seriamente ipotizzato che possa esserne stato coinvolto, non è certo rassicurante e anzi, fa temere che ci sia una qualche voglia di insabbiare delle verità che stanno venendo a galla solamente oggi, con tanta fatica. Mi auguro che l'opposizione si opponga seriamente all'ipotesi di una commissione di indagine gestita da certi politici, sempre che fare opposizione non sia tacciabile di antiberlusconismo.

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