di Rita Guma*
L'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti Onlus non puo' che accogliere con soddisfazione la notizia che la legge e' ancora uguale per tutti e che non esistono cittadini piu' uguali degli altri come sanciva il Lodo Alfano, che la Consulta ha oggi giudicato incostituzionale.
E' vergognoso che taluni nella maggioranza taccino la sentenza di essere politica (o invochino percio' il ricorso a quel popolo che, per l'appunto, la sentenza protegge giudicandolo alla stregua del premier davanti alla legge) per il solo fatto che i processi in cui e' coinvolto Berlusconi (per corruzione in atti giudiziari dell'avvocato Mills, e per reati societari nella compravendita dei diritti TV Mediaset), non potranno piu' restare sospesi, con conseguenza per l'illustre imputato.
La sentenza chiarisce una questione generale riguardante le prime quattro cariche dello Stato, e si rifa' fra l'altro all'articolo 3 della Costituzione, che ci vuole tutti uguali davanti alla legge.
Semmai politico e' stato il voto che ha generato il Lodo Alfano, in quanto - usando la procedura ordinaria e non quella costituzionale per varare la legge - le forze politiche che sostengono Berlusconi si sono potute fare una legge ad hoc per il loro leader, una legge che - a differenza di quelle costituzionali - non nasce dall'accordo fra le forze politiche su quale sia il bene del Paese, ma da una decisione di un polo politico su quale sia la strada piu' comoda per non perdere il potere politico e gestionale.
Peraltro, occorre domandarsi come mai i giudici che hanno dichiarato in precedenza stima per il beneficiario della legge Alfano dopo essere stati a cena con il premier non si siano astenuti dalla decisione. Gli avvocati del premier hanno infatti sempre sostenuto che un giudice deve non solo essere ma anche apparire imparziale, ed hanno accreditato in ogni modo la tesi che un magistrato critico nei confronti della politica di Berlusconi fosse anche inadatto a giudicare su fatti che lo riguardano. Non si capisce perche' nel caso di giudici a lui dichiaratamente favorevoli debba valere il contrario.
Percio' non e' sui NO al Lodo Alfano che dovremmo nutrire dubbi di politicizzazione, ma su alcuni dei voti che non hanno permesso di raggiungere l'unanimita' nella sentenza della Corte.
* presidente Osservatorio
giovedì 8 ottobre 2009
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