di Simone Luciani
Non si offenda, la Sottosegretaria con delega alla Bioetica: la mia non è ovviamente una considerazione estetica. E’, piuttosto, una questione di modo di giocare.
Umanamente simpatica, come il buon Rino Gattuso. Si ferma spesso a parlare con i giornalisti, a margine delle conferenze, per esporti le sue idee. Di fronte alle granitiche certezze che dimostra, riesce a non avvicinare gli interlocutori di un millimetro, ma non si può certo dire che sia un’arrogante. Ai dibattiti, quando va in difficoltà, ringhia, e ne esce bene. Proprio come Gattuso. E, come Gattuso, dimostra una straordinaria capacità d’interdizione quando è in campo, ovvero nella sua azione di governo. Interdizione che, proprio come per Gattuso, è sempre al limite delle regole e, alla fin fine, se qualche volta (spesso) va oltre, chissenefrega. E’ o no il governo Berlusconi? E’ o no l’Italia? E allora, stai a guardare il capello.
L’ultima, straordinaria azione d’interdizione l’ha compiuta ieri. Mentre il Sole 24 Ore accenna alla possibilità che la pillola abortiva (ru486) possa entrare definitivamente in commercio in Italia, dopo l’accordo sul prezzo trovato fra l’Aifa (agenzia del farmaco) e l’azienda produttrice (Exelgyn); mentre l’Aifa conferma la notizia, avvertendo però che bisognerà attendere la decisione definitiva del proprio CDA; mentre il Viceministro Fazio avverte che la pillola potrebbe essere approvata entro l’estate… entra lei. Lei, che contro la ru486 ha scritto libri, articoli, forse perfino graffiti (come gran parte del mondo cattolico). Entra a gamba testa. Stile? Nessuno. Correttezza? Nemmeno. Efficacia? Quella sì. Al solito, di interrompere e ritardare l’azione. Ma, e non è una novità, con un intervento studiato da tempo. Alle 15.54 dichiara alle agenzie di avere una nuova documentazione sulla dannosità della pillola, fornita dalla stessa azienda su sua richiesta. "Risulta un numero elevato di morti e c'e' una casistica dettagliata di eventi avversi. Ma la casa farmaceutica aveva chiesto di non divulgare i dati". Tenetelo a mente: non divulgare i dati. Alle 20.42, nuovo lancio d’agenzia: “Ventinove morti a fronte dei 16 decessi attribuiti ufficiosamente alla pillola abortiva RU486. E' questo il nodo principale della nuova documentazione […]La documentazione, in possesso dell'ADNKRONOS SALUTE, e' stata stilata […] alla luce delle risposte avute dalla stessa azienda produttrice della contestata pillola”. Ci viene da augurarci, poveri ingenui che siamo, di non dover confidare mai un segreto alla nostra Eugenia Roccella. Ma questo è niente. Perché se noi andiamo a vedere quando e perché la Sottosegretaria avrebbe chiesto la documentazione all’azienda, ci accorgiamo che con Gattuso non c’è differenza alcuna: lui infatti non dissimula i falli che compie, è plateale, sa di andare oltre le regole ma ne ha fatto il suo mestiere. Si tenga a mente, nel leggere il nostro raccontino, che il Ministero non può ovviamente influenzare l’Aifa sulla valutazione scientifica di un farmaco. Bene… La documentazione della ditta produttrice della ru486 è arrivata sul tavolo del Ministero il 25 marzo, Roccella ne dà notizia alla stampa il 5 giugno (due mesi e mezzo dopo!) e sostiene di aver richiesto tale documentazione per “rispondere ad alcune interrogazioni parlamentari”. A parte la bizzarria per cui si chiedono documenti che risultano non divulgabili per rispondere a interrogazioni parlamentari, la trama è resa ancor più avvincente dal fatto che fra Camera e Senato risultano depositate 3 mozioni e 7 interrogazioni sulla ru486, tutte del 2008, di cui una sola ha ricevuto risposta (da Fazio, non da Roccella). Riassumendo, la versione della nostra eroina sarebbe questa: 1. ricevo delle interrogazioni parlamentari; 2. ci tengo così tanto a rispondere che mi faccio mandare documenti preziosi dalla Francia, talmente preziosi da essere inutilizzabili in un’interrogazione, in quanto non divulgabili; 3. proprio perché ci tengo a rispondere, dopo sei mesi-un anno ancora non ho risposto. Si dirà: non ha risposto proprio perché non voleva divulgare i documenti…ma se sono finiti sul tavolo di un giornalista cinque ore dopo aver detto che erano segreti? Ci viene da chiederci, meno ingenui di qualche riga fa: non è che tutto questo credibilissimo giro sia stato fatto per mettere sotto pressione l’Aifa e allungare i tempi di approvazione del farmaco, cosa che un governo e un ministero non potrebbero fare? C’entra qualcosa l’annosa ostilità di Roccella contro la ru486? Le scorrettezze di Gattuso sono sempre plateali…
Come dimenticare la commissione di “saggi” sugli stati vegetativi, di cui, dall’insediamento, nell’autunno scorso, casualmente l’unico lavoro che possiamo apprezzare è un glossario altrettanto casualmente utilizzato come documento cardine nel celebre atto di indirizzo sugli stati vegetativi che di nuovo casualmente ebbe il merito di allungare, contro ogni regola e buon senso, la vicenda giudiziaria di Eluana (per chi non ricordi, ne scrivemmo qui )… O, ancora, quando al suo esordio da Sottosegretaria disse che andava rivista la legge sull’aborto prendendo a modello le linee guida della Lombardia, annullate dal Tar quattro giorni prima… Una vita da mediano…
sabato 20 giugno 2009
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