Postato il 25 giugno 2009 da Luca Rinaldi
C’è un direttore di un TG della Tv pubblica, che, oltre ad infischiarsene dell’informazione, percepisce per giunta due stipendi. Uno regolarmente pagato dai contribuenti che pagano il canone Rai per NON avere un servizio, l’altro lo percepisce da Mondadori, editore di Panorama di proprietà dell’altrà metà del mezzo televisivo italiano e Presidente del Consiglio: Silvio Berlusconi.
Augusto Minzolini, in barba alle norme contrattuali previste dalla Rai, settimanalmente delizia il pubblico con la sua rubrica politica “Il peggiore”. Tralasciando in un primo momento ciò che scrive su carta, ci si pone una domanda: si può accettare che il direttore del TG1 tenga una rubrica su un settimanale come Panorama dal chiaro schieramento politico? Come si può pretendere che il sig. Minzolini possa dare un’impronta di informazione completa al suo TG quando uno dei suoi “padroni” è a capo del governo?
Minzolini poi appare in tv col faccione che riempie lo schermo e giustifica l’assenza dell’inchiesta di Bari perchè gossip. Se è gossip un presunto giro di prostituzione e induzione alla prostituzione, se è gossip un caso di appalti sanitari pilotati, se è gossip un casso di traffico di cocaina come uscito dalle intercettazioni di tale Nicola D. e l’imprenditore coinvolto Nicola Tarantini.
Tralasciando il premier e il chiacchiericcio cui si riferisce Minzolini nel suo comunicato andato in onda lunedì 22 giugno nel TG delle ore 20, non ci sembra gossip. Ci sembra un’inchiesta piuttosto seria che rivela una saldatura anche abbastanza evidente tra la politica, la criminalità organizzata o comunque giri poco chiari (per utilizzare un eufemismo neutrale) e l’assegnazione degli appalti, da sempre roccaforte delle collusioni.
Se vi sembra corretto che il direttore di un telegiornale pubblico lavori per informare le persone e lo faccia sotto l’influenza, non solo del governo (che non garantisce, come osservato sopra, una libera informazione), ma addirittura dall’editore di un’emittente privata che, verosimilmente punta sempre a fare i propri interessi, allora è il caso di rivedere che concetto gli italiani abbiano dell’informazione e del diritto ad informarsi.
A questo punto, secondo un mio modestissimo punto di vista questo Minzolini, che sembra sempre più il porno-attore Trentalance, ed il suo “minzolinismo” potrebbero tranquillamente trasferirsi completamente a Mondadori e continuare a fare informazione filo-governativa lasciando a qualcun’altro, che magari percepisce un solo stipendio come direttore di TG, la direzione del TG1.
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