Postato il 19 giugno 2009 da Italo Romano
Governare è far credere”.
Niccolò Machiavelli
Quando Silvio Berlusconi salì al Quirinale prestò un solenne giuramento: “Giuro di essere fedele alla Repubblica di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzione nell’interesse esclusivo della nazione” (Art.1 legge 400/88). Con imperante onestà politica possiamo, senza remore, dire che il giuramento di Re Silvio I è stato un baro.
Oramai ogni giorno esce una nuova inchiesta che vede tra gli indagati o come amico degli indagati Silvio Berlusconi. I suoi cani di corte vestiti prima da avvocati e ora da deputati hanno di che abbaiare da un capo all’altro della Penisola. In questi giorni si fa tanto parlare di complotti contro Re Silvio I, di sovvertire le istituzioni, di magistratura eversiva, di neo-terrorismo 68′ style etc. Tra il fetido fango ecco riaffiorare Massimo D’Alema mai domo, per il baffetto comunista la storia è un corso e ricorso storico e la sua speranza, probabilmente, è quella di tornare sulla cresta dell’onda.
Lui ha dato fiato ai tromboni berlusconiani, ai giornali politicizzati e al gregge sciolto di servi di partito. Solo armi di distrazioni di massa, abracadabra e la realtà è sparita nel cilindro del politicante di turno. La politica gossipare e trash, che oggi va per la maggiore, interessa in modo sconcertante l’italiano medio, solitamente lontano anni luce dai centri decisionali. Il Giornale sembre Novella 2000 e La Repubblica sembra Chi. In questo fragore e, è proprio il caso di dirlo, in questo casino vengono a mancare per i molti, all’oscuro di tutto, i punti di riferimento.
Mentre la casta, le lobbies, le banche, le forze armate tengono per le palle i nostri politici corrotti e corruttori, corruttibili e conniventi. Per la maggiorparte i nostri uomini di potere sono uomini ricattabili. Così è facile immaginare che la loro linea politica sia guidata da fili esterni al Parlamento e loro sono solo i burattini che vanno in scena. Quale credibilità possono avere i nostri politici dinanzi occhi attenti e vigili sulla vita democratica?
Tutto ciò è inacettabile, perchè a pagare siamo e saremo noi. Ma del resto abbiamo un Ministro dell’Interno condannato per aggressione a pubblico ufficiale e il che è tutto un dire! Penso che la ricattabilità sia uno dei maggiori problemi della politica nostrana. Una politica fantozziana troppo spesso basata su compromessi, favori, raccomandazioni, tangenti, mazzette e chi sa quant’altro. La tristemente famosa Repubblica delle banane.
A quel giuramento iniziale la maggiorparte dei politici sono venuti meno. Giuda della Repubblica pronta a svenderla per meno di trenta danari, inrispettosi della Costituzione, più volta affossata e ignorata, maiali in doppio petto spesso al di sopra delle leggi, fino alla promozione di leggi ad-personam e ad-personas, esercitanti sempre nell’interesse personale e mai per il bene della collettività. In questo paese ci sono persone che debbono dare conto del proprio operato e i giorni in cui questo averrà sono sempre più prossimi. Siamo stanchi di questa politica mafio-massonica ricattata e ricattabile goldoniana serva del popolo ma in realtà servitrice di una cerchia.
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