lunedì 22 giugno 2009

Un impegno concreto, un milione di posti di lavoro. IN MENO.

Postato il 21 giugno 2009 da Riccardo Tronci

“La crisi non è finita, ma il peggio è alle spalle” diceva meno di due mesi fa il nostro premier.
La colpa, diceva, è della sinistra, “che continua a cantare la canzone del pessimismo e lo fa da ottobre, secondo me ha pesanti responsabilità”.
Ora, non dico che avesse torto. Solo che Bankitalia non dice proprio la stessa cosa.
Le previsioni di Bankitalia sul Pil per il 2009 sono nere: -2,6%. E si parla di ottimismo in questo dato. La ripresa comincerà, dicono, dal prossimo anno con uno 0,5% positivo. Chiamala ripresa.
La cassa integrazione inizia ad assurgere a nuova qualifica lavorativa: rispetto al 2009 sono aumentati i casi di cassa integrazione del 550%.
Si parla di almeno cinquecentomila posti di lavoro in meno nel 2009.
C’è chi parla addirittura di un milione di posti di lavoro in meno nel 2010.
Quelli che Berlusconi voleva creare, ironia della sorte.

Ma la crisi è alle spalle.
Lo dimostra un fatto di due giorni fa, accaduto a Pistoia.
Un operaio della Mas, terza realtà pistoiese per quantità di posti di lavoro, fabbrica prossima alla chiusura, ha deciso di cospargersi di benzina e minacciare di darsi fuoco.
Ha parlato esclusivamente con l’assessore alle politiche sociali, ed è poi stato portato in ospedale dalle forze dell’ordine.
Visco sostiene che fino a che non ci siamo trovati davanti alla crisi vera e propria, fino a che essa non è stata manifesta, non è stato possibile approntare misure di intervento.
Un po’ come per il terremoto in Abruzzo, fino a che non cade tutto non si può fare nulla.
Prima attendiamo, osserviamo quanto sta in piedi.
In realtà, là dove ai sindacati (Cgil), è stato dato modo di interpretare la situazione e fare da tramite tra azienda e dipendenti si sono trovate soluzioni differenti, senza ridimensionamenti del personale o altro:
“Un esempio molto bello è quello della Geal di Agliana, in cui è stato recentemente sottoscritto un contratto di solidarietà per due anni. Nessun licenziamento, ma riduzione di orario a tutti, salvaguardia della professionalità e salario quasi intero, perchè il meccanismo fa scattare l’integrazione del 60% a carico dell’Inps, cui si aggiunge il 20% della regione Toscana garantito sulla base delgli accordi sugli ammortizzatori sociali.” dichiara daniele Quiriconi, della Cgil Pistoia.
Il contratto di solidarietà ha il merito di avere un risultato straordinario: “risparmio immediato per l’azienda senza riduzione del personale“.
Se gli si chiede perchè sia difficile attuarlo, risponde che le aziende solitamente mirano a tagliare i posti di lavoro. Ne è un esempio la Radici Fil.
Tuttavia, come dice il premier: “è solo una crisi psicologica“.

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