Oggi il nostro governucolo ha deciso di porre la fiducia sulla legge anti-intercettazioni. Era una cosa che si sapeva già, ma oggi avverrà il fattaccio e secondo me è abbastanza preoccupante. Sappiamo a cosa punta l'imperator con questo disegno di legge, egli vuole impedire ai giornali di pubblicare le intercettazioni telefoniche, che tanto imbarazzo hanno creato a corte (leggi in parlamento) negli ultimi anni. Non solo dalla parte dei reazionari, ma anche da quello dei pseudo riformisti del PD (all'epoca DS). Togliere la libertà di informare e di informarsi del resto è sempre stato uno degli obiettivi principali del governo piduista, il quale malsopporta che la gente pensi con la propria testa o che si possa puntare il dito contro alcuni dei moltissimi esponenti poco trasparenti di quel partito.
Ma forse c'è anche dell'altro, infatti qualche mese fa si parlava molto delle intercettazioni hot tra l'imperator e una delle sue ancelle, oggi divenuta ministro per le impari opportunità (ormai leggendarie le sue discriminazioni nei confronti degli omosessuali, forse colpevoli di non lasciarsi rimbambire dalle sue grazie).
Chiaramente gli italiani gli daranno corda, sono anni ormai che i politici vanno dicendo che c'è un'emergenza della privacy, che siamo tutti spiati e che le intercettazioni costano troppo. In realtà nulla di tutto ciò è vero o meglio, in parte è vero ma ciò non si risolve togliendo le intercettazioni dalle pagine dei giornali.
Anzitutto bisogna ricordare che esse sono uno strumento efficacissimo di indagine per i più disparati reati, furto, ricettazione, stupro, omicidio, ma anche e sopratutto per quanto riguarda i reati economico-finanziari di cui spesso si macchiano i nostri politici e i loro sodali. Lo dico sempre, ma questi reati sono quelli più pericolosi per la nostra economia e per la tenuta sociale, basta guardare l'origine e lo sviluppo di questa crisi per capirlo.
Dunque eliminare le intercettazioni vuol dire rendere più sicuri e più spregiudicati gli individui disonesti che operano nelle varie aziende, banche, finanziarie e nei vari luoghi dove si gestisce il potere politico ed economico. Con un danno per le tasche di tutti i cittadini. In secondo luogo bisogna sottolineare il fatto che non sono le intercettazioni predisposte dai pm quelle che violano la nostra privacy, bensì quelle segrete ed illegali che sono disposte dai servizi segreti (vedi Pio Pompa e company) per conto di alcune parti politiche che non si identificano col colore rosso.
Semmai sono quelle le intercettazioni pericolose per la democrazia e per la privacy dei cittadini. La storia del costo esorbitante poi non tiene, per due motivi: il primo è che, in paese infestato dalla mafia e dalla corruzione, che costano 200-300 miliardi di euro all'anno alla collettività, togliere gli strumenti di indagine per contrastare questi reati per risparmiare qualche milione di euro è semplicemente assurdo. Come preoccuparsi del granello di sabbia nello sgabuzzino quando si hanno tonnellate di rifiuti tossici in tutto il resto della casa.
In secondo luogo perchè basterebbe stipulare accordi diversi con le aziende che forniscono questi servizi per diminuire il costo dell'operazione. Lo stato può benissimo farlo, essendo colui che garantisce le concessioni alle stesse aziende che poi chiedono allo stato dei soldi per quei servizi che senza le concessioni non potrebbero garantire.
Se poi paragoniamo questa legge che favorisce la libertà dei disonesti alla legge blocca-blog che strozza la libertà dei privati cittadini ci dovrebbe veramente venire da vomitare solo a vedere il nome che l'imperator ha dato alla struttura eversiva che ha creato per sottomettere il paese.
martedì 9 giugno 2009
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