martedì 16 giugno 2009

Una precisazione sull'anticomunismo.

Sul gruppo ufficiale di Sinistra e Libertà di FaceBook sono stato invitato a pensarci due volte prima di aprire gruppi anticomunisti.
Innanzitutto vorrei dire che i gruppi che ho aperto io non sono prettamente anticomunisti. Lo sono forse in quanto rispecchiano la mia idea di sinistra liberale e dunque anticomunista. Il che non significa che, fosse per me, abolirei i partiti comunisti, tutt'altro. Solo che, secondo me, il comunismo va escluso dalla rosa dei valori e degli esempi di una moderna ed europea sinistra liberal-progressista. Non penso proprio che una posizione simile possa essere tacciata di illiberalismo, è semplice differenziazione di culture e ideali. Del resto non penso che i comunisti incluedessero tra i loro valori quelli del fascismo, dunque per quale motivo un azionista, liberal-socialista dovrebbe includere tra i propri quelli comunisti?
In secondo luogo i due gruppi che ho creato sin'ora servono solamente per discutere dei valori che questa sinistra dovrebbe avere e per far si che si crei una comunità di persone, un gruppo per coloro che hanno voglia di essere di sinistra pur (tra le altre cose) rinunciando al comunismo per tutta una serie di motivi che ho già elencato li.
Se per i comunisti sembra impossibile o inaccettabile essere di sinistra pur senza adorare l'ideologia marxista mi spiace per loro. Io riesco ad esserlo benissimo e sono felice di pensarla così. A differenza loro però li rispetto a mi auguro persino che riescano a trovare un'unità, ma tra di loro.
La mia idea è che la sinistra liberal-progressista e quella comunista debbano avere due case diverse, perchè sono due cose diverse e solo così possono avere successo e attrarre elettori.
Mi hanno inoltre invitato a discutere in quel gruppo di azionismo o di liberal-socialismo o di sinistra. Mi chiedo come posso farlo dopo aver letto che i liberal-socialisti non sono nulla perchè o si è liberali o si è socialisti. Sono le stesse cose che Togliatti diceva a Rosselli 70 e più anni fa. Vedo che i comunisti sono cambiati ben poco (ecco dunque che sono incompatibili col progressismo).
Inoltre mi chiedo come posso discutere di una sinistra liberal-progressista e dunque anticomunista e laica quando quel gruppo continua a ritenere necessaria la rivalutazione dei valori comunisti, l'anticapitalismo, il marxismo e via dicendo. Tutte teorie abbondantemente condannate dalla storia e dai fatti.
Mi spiace inoltre che essi si ritengano talmente importanti da pretendere che tutti, dai repubblicani ai socialisti ai radicali debbano sottomettersi alle loro ideologie per poter entrare in SeL.
Sono molto più dalla parte di radicali e socialisti, che, pur pieni di difetti, rifiutano di mescolarsi e di perdersi nella brodaglia vetero-comunista di SeL, destinata a sicuro fallimento se la strada continuerà ad essere quella intrapresa.
Continuo dunque a rivendicare la mia libertà di creare gruppi dedicati a chi è di sinistra ma non è comunista. Mi spiace dover sempre mettere quella negazione, ma purtroppo si rende necessaria in questo paese dove chiunque non la pensa secondo il pensiero ratzingerian-berlusconista è tacciato di comunismo.
Sarà anche per questo fastidio di fondo che ci tengo alla precisazione.

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