Dopo i temibili cattocomunisti (tra l’altro rifugiatesi numerosi nel PdL), Berlusconi attacca anche i magistrati che, in effetti, sono per lui molto più pericolosi.
L’Imperator accusa i pm di sprecare tempo e denaro per scavare nelle immondizie degli anni 1992, 1993, 1994, con il solo scopo di attaccare la sua (divina) persona o comunque qualcuno a lui vicino, cioè Dell’Utri. Come se fosse colpa dei magistrati se loro due sono coinvolti in certi fatti di mafia.
Anzitutto però c’è da notare che ciò viene detto proprio quando mancano pochi giorni alla ripresa del processo del Sen. Dell’Utri e quando due importantissimi pentiti come Spatuzza e Ciancimino jr. stanno rilasciando delle dichiarazioni fondamentali per chiarire i rapporti tra mafia, politica e imprenditoria che fecero da antipasto, contorno e digestivo alle stragi di quel periodo.
I giornali della destra non hanno perso tempo per attaccare i giudici e per difendere il padrone, con buona pace dell’obiettività di giudizio e della ricerca della verità (due principi fondamentali per il giornalismo) oltre che della legalità e della libertà intellettuale (due valori fondamentali per la destra pre-berlusconista).
C’è da chiedersi però il perché di questo fuoco incrociato contro dei giudici (palermitani e milanesi, di nuovo) che devono ancora pronunciare il sacro nome.
Hanno forse paura di qualcosa, i berlusconisti? Hanno dei panni sporchi da nascondere? Non vogliono indagini o processi su questi fatti fondamentali per la storia dell’Italia? Io penso che troppe volte si sia nascosta la verità. Da Portella della Ginestra in poi non c’è stato un solo mistero che sia stato del tutto chiarito, in questo modo i partiti, la politica, la magistratura, tutti noi insomma, tutta l’Italia è rimasta schiava del mistero, dei segreti, dei pasticci e dei ricatti dai quali, tra l’altro, hanno tratto vantaggio proprio coloro (DC e Berlusconi) che stavano (probabilmente) dietro a certi tristi episodi.
Io invece dico viva i pm che indagano e fanno chiarezza. E’ una questione di giustizia, di verità, di coerenza, di libertà e non c’è alcun spreco di denaro a portare avanti queste indagini. Se l’Imperator è coinvolto è doveroso che ne risponda davanti ai giudici e all’Italia intera, del resto nessuno l’ha obbligato a fare politica. E in ogni caso il fatto sia un (scarso) uomo politico non lo pone certo al di sopra della legge e della morale.
C’è poi da capire come facciano lui e Belpietro a conoscere già le dichiarazioni di Spatuzza e Ciancimino. Che le talpe per cui fu incastrato Cuffaro siano ancora ben presenti ed attive a Palazzo dei Normanni?
Infine mi chiedo perché Repubblica, PD e l’house organ del PD, ovvero l’Unità, non chiedano conto all’Imperator di queste faccende.
Sono forse meno importanti delle puttane? O sono convinti che agli italiani non freghi nulla o non credano alle parole dei pentiti? O, peggio ancora, non vogliono più attaccare Berlusconi su questi temi perché, in fondo, sono pienamente inseriti nel sistema il legalitario, filomafioso e corrotto tanto caro al berlusconismo?
Mi viene da pensare che il timore di Giorgio Gaber fosse pienamente giusticato.
giovedì 10 settembre 2009
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