Si apre il 23 ottobre la settima edizione della kermesse. Più di 300 gli eventi in programma
Quest'anno al Festival della Scienza di Genova, giunto ormai alla settima edizione, si parla di Futuro. Tra il 23 ottobre e il 1 novembre la città intera si calerà nei panni di un enorme laboratorio-palcoscenico dove, grazie a più di 300 eventi, si cercherà di sbirciare lungo la strada che sta intraprendendo la ricerca, e la società con essa. Sono infatti ben nove i poli sparsi per tutto il territorio cittadino in cui si concentreranno la maggior parte degli eventi, a cui si aggiungono i musei, i palazzi storici, gli osservatori e i teatri.
Per dare ordine alla kermesse e aiutare il pubblico a orientarsi meglio, il programma è stato suddiviso in cinque percorsi diversi che affronteranno ognuno un aspetto particolare: il futuro della natura, il futuro della tecnologia, il futuro dell'universo, il futuro della vita, il futuro delle idee. Questi temi saranno trattati con linguaggi e modalità diverse, adatte a tutte le età: laboratori o spettacoli teatrali, concerti o conferenze, mostre o giochi per i più piccini. In un clima di costante sperimentazione anche per quanto riguarda i modi e i linguaggi della divulgazione scientifica.
Questa varietà di eventi e modalità di comunicazione saranno i vettori che porteranno il pubblico a confrontarsi con il futuro della ricerca e con argomenti apparentemente lontani o incomprensibili. “Ci sono alcuni ambiti in cui la scienza potrà dare importanti risposte nell'immediato futuro e che aprono orizzonti importanti”, ha spiegato il presidente del Cnr Luciano Maiani, intervenuto oggi alla conferenza stampa di presentazione del Festival: “Comprendere la natura e le proprietà della materia oscura anche grazie alla tecnologia dell'Lhc del Cern è uno di questi, senza dimenticare la 'rivoluzione del Dna', che permetterà non solo di affrontare con nuovi mezzi le sfide della medicina, dell'agricoltura e delle risorse naturali, ma che porterà ad avere un'inimmaginabile quantità di dati e di informazioni da studiare ed elaborare”.
Importante la partecipazione di personalità e istituzioni internazionali. Anche quest'anno per esempio sarà presente un “paese ospite”, l'Egitto, al quale sarà dedicato un intero padiglione (l'anno scorso era stata la volta della Cina). Tra i partecipanti stranieri emerge la presenza di Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina, che aprirà il festival presentando in anteprima un documentario sugli effetti socio-economici della diffusione del virus dell'Hiv.
“Il Festival del 2009 coincide con due importanti anniversari, i 400 anni delle osservazioni di Galileo Galilei e il bicentenario della nascita di Darwin che saranno opportunamente celebrati in varie manifestazione e offriranno spunti di riflessione e di confronto”, ha anticipato Vittorio Bo, direttore del Festival: “Inoltre molte sono le novità, a partire da un nuovo sito dove è disponibile tutto il programma, con una semplice modalità di accesso alle informazioni sugli eventi”. (c.v.)
mercoledì 30 settembre 2009
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