I media parlano solamente di politica e riportano esclusivamente le dichiarazioni dei politici. In realtà però vi sarebbero molte notizie più importanti da dare agli italiani.
Ad esempio non si parla mai della cocaina, del suo mercato, da dove arriva, come arriva, chi la gestisce, chi la usa, quante vittime fa, quanti soldi girano attorno a questo business.
Non si parla dell’edilizia, degli abusi, degli appalti truccati, del materiale scadente, dello sfruttamento della manodopera.
Non si spiega come funziona il ciclo dei rifiuti, quello gestito dal sistema economico-criminale che coinvolge i clan campani e calabresi e che sono usati per risparmiare molto denaro da diverse aziende del nord.
Non si parla mai degli intrecci economici e criminali che legano il Vaticano all’economia criminale.
Non si parla del pericolo che rappresenta tutto ciò per la democrazia, per la libertà d’impresa, per il lavoro, per la giustizia sociale.
Tutti si rendono conto che agire onestamente in Italia è impossibile, si soffre la fame, si viene guardati male se si chiede lo scontrino, si chiude la fabbrica o il negozio se non si fa del nero.
E il nero poi non fa altro che alimentare l’economia illegale, quello degli abiti contraffatti, della droga, della armi, degli abusi edilizi, dello smaltimento illegale dei rifiuti, dello sfruttamento del lavoro nero, della prostituzione e dell’immigrazione.
Quando si fa l’indulto, liberando così la manovalanza criminale, quando si condona l’abuso edilizio, quando si favorisce il riciclo di denaro sporco con lo scudo fiscale, quando si rinuncia a combattere l’evasione fiscale, quando si accolgono nei partiti delle persone poco trasparenti e di dubbia moralità, senza poi allontanarle dalla gestione della cosa pubblica quando certe malefatte vengono allo scoperto, quando non si fa nulla per contrastare la burocrazia e la corruzione che ne segue allora si favorisce volontariamente l’illegalità, la criminalità, l’economia mafiosa.
I media e la politica sono responsabili di tutto ciò.
I morti di questo sistema sono disonorati ogni giorno, non sono mai rispettati. E non parlo del rispetto di facciata rappresentato dal tricolore sulle bare, parlo del rispetto vero, quello che si esercita lavorando in modo che certe tragedie non si verifichino più.
I media non parlano mai, o lo fanno in maniera insufficiente o spezzettata, probabilmente perché sottomessi alla politica, alla partitocrazia, a imprenditori e cartelli economici che sono più o meno coinvolti con questi fenomeni, indirettamente o direttamente.
La destra difende alcuni aspetti di questa situazione paradossale, la sinistra altri. E gli italiani che sono stufi di tutto ciò non hanno che da rassegnarsi. A meno che non provino a farsi sentire, a unirsi, a cambiare.
sabato 26 settembre 2009
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