martedì 29 settembre 2009

Il grande fratello

Anche ieri sera un programma d'informazione, considerato di sinistra, ovvero "L'infedele" di Gad Lerner, ha trattato di Berlusconi, delle veline, delle donne.
Io pensavo di assistere a un programma interessante, che parlasse delle donne, del maschilismo, dell'eterno machismo italiano. Sarebbero stati degli argomenti molto interessanti, un'occasione preziosa per discutere del costume e della società italiana, delle possibili conseguenze, delle cause, di come la pensano uomini e donne. Insomma, si poteva prendere coscienza di un problema.
Invece il programma è stato impostato più che altro su Berlusconi, sulle escort, sui soliti temi di cui si discute ormai da 4 o 5 mesi.
Ora, mi chiedo io, era davvero necessario renderlo protagonista ancora una volta? Non si poteva trattare di quei temi a prescindere da Berlusconi in particolare e dai politici in generale?
Non sto dicendo che in questa maniera gli si portano dei nuovi voti, lo si fa amare agli italiani ancor di più di quanto già non sia ora. Non è questo che mi interessa, mi interessa capire perchè non si possa mai discutere di un argomento senza farci entrare Berlusconi.
Non sto neanche dicendo che egli non abbia responsabilità sul fenomeno del machismo e maschilismo, sappiamo bene qual'è la teoria da questo punto di vista.
In questa maniera si riduce il dibattito esclusivamente su di lui, come fosse lui l'unico protagonista della vita italiana, di ogni fatto sociale, culturale, politico, economico.
E' un concetto questo che ho già espresso, ma ogni giorno di più me ne accorgo.
Qual'è il ruolo dei media? Essi devono prendere i fatti e raccontarli, commentarli, dare loro una spiegazione, di parte fin che si vuole, ma loro devono raccontare i fatti innanzitutto. Poi c'è la politica, che dovrebbe risolverli, o almeno tentare di farlo.
Invece su ogni argomento c'è sempre e soltanto l'eterna analisi su Berlusconi, sul suo modo di fare, sul suo passato, sul suo presente, sulle sue dichiarazioni (o su quelle dei suoi servi).
Io temo che così non si faccia altro che accrescerne l'ego e l'importanza, oltre un livello normale. Capisco che egli faccia di tutto per rendersi onnipresente, un misto tra Dio e il Grande Fratello (a proposito di Grande Fratello orwelliano) ma perchè la sinistra deve fare il suo gioco?
Perchè non si parla dei problemi, cercando di capire come essi sono venuti a galla? Sul tema del rispetto delle donne ci sta certamente anche menzionare Drive In o Striscia la Notizia, non lo nego, ma possibile che mezzo programma dovesse interessarsi delle dichiarazioni (ormai datate di oltre 2 settimane) che Berlusconi fece in Sardegna quando aveva come ospite Zapatero?
La stessa cosa l'ha fatta AnnoZero, anche se poi da Santoro si sono salvati con un'intervista inedita alla D'Addario, ma Lerner ha davvero dato vita a una puntata sciatta e povera di riflessioni.
Ma Lerner non è certo il solo, tutt'altro, vi sono molti altri giornalisti e molti altri giornali che commettono lo stesso identico errore.
Io penso che i media svolgano un ruolo fondamentale in una società ed esso è quello di formare l'opinione dei cittadini. Ora, sapendo che gli italiani si informano solamente grazie alla tv, sapendo che la tv è quasi tutta nelle mani dei servi berlusconisti, i quali non fanno altro che trasmettere immagini trionfalistiche del loro padrone non sarebbe meglio che i media di sinistra, o di opposizione, se ce ne sono, trattassero dei problemi italiani a prescindere da Berlusconi?
La mafia c'è, Berlusconi è mafioso, ma spiegate perchè la mafia e l'economia mafiosa è dannosa.
La corruzione c'è, Berlusconi la protegge, ma spiegate perchè la corruzione è dannosa.
La partitocrazia non è morta, Berlusconi la protegge, ma spiegate quali sono i suoi effetti.
Il razzismo c'è, i servi di Berlusconi lo alimentano, ma spiegati quali basi razionali vi sono, se ce ne sono, nel razzismo.
Insomma, questa è l'informazione che mi piacerebbe vedere in tv e leggere nei giornali.
Non sono, lo ripeto, tra coloro che pensano che parlando male di Berlusconi lo si rafforzi, ma sono tra coloro che pensano che parlare di certi problemi, come la mafia, e accostarli a Berlusconi, faccia si che gli italiani sottovalutino questi problemi, magari sospettosi che si tratti di una macchinazione dei comunisti. Ormai in Italia si è fatta un'equazione pericolosa: la sinistra dice che Berlusconi e la mafia sono alleati? Sarà anche vero (ammesso e non concesso che non sia alleata pure con Franceschini), ma allora vuol dire che la mafia non è così pericolosa o dannosa.
Vogliamo continuare su questa strada senza ritorno o vogliamo cominciare a fare informazione seria, politica seria, tentando di costruire un futuro che prescinda dall'Imperator?

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