martedì 15 settembre 2009

Italiani, popolo di servi

Tutti continuano a ripetere che Berlusconi ha i giorni (o i mesi) contati, che presto cadrà, che ormai è la fine.
Come ho già avuto modo di dire questo non significa affatto che la sinistra potrà gioire perchè, in fondo, non ha fatto nulla per farlo cadere. Stando le cose come sono oggi è chiaro che l'unica cosa che ha fatto tremare l'Imperator è il sesso. Questioni di letto, di donne, di tradimenti. E non perchè il premier abbia (forse) fatto Ministro qualche sua compagna di letto, ma solo perchè egli è stato a letto con delle donne che non sono sua moglie, solo per questo Berlusconi ha tremato.
Il che è curioso, specialmente per un uomo che non ha mai spiegato da dove ha preso i soldi per iniziare la propria attività imprenditoriale, che ha definito "eroe" un assassino mafioso che egli stesso ha ospitato a lungo a casa propria per il solo fatto che ha rispettato l'omertà davanti ai giudici, che è stato più e più volte imputato con i reati più diversi, ma sempre di sfondo economico (ergo avrebbe truffato lo Stato, i cittadini italiani, il mercato) e spesso si è salvato solo grazie alla prescrizione o grazie a qualche legge da lui stesso confezionata. Dunque un uomo con tante ombre ha potuto facilmente vincere ben 3 elezioni politiche e governare l'Italia per quasi 8 anni (in totale) senza che egli rispondesse a queste osservazioni.
La sinistra ha evitato di parlare del conflitto di interessi, delle sue amicizie coi mafiosi, della sua spregiudicatezza negli affari, nel frattempo Berlusconi continuava a governare, a truffare gli italiani e a distruggere la giustizia. Dunque la sinistra non ha alcun merito nella futura fine di Berlusconi, semmai è complice dello stesso, per avergli concesso di arrivare sino a qui senza alcun problema (tranne quelli che egli stesso si è creato governando da cani tra il 2001 e il 2006).
Curioso dunque come un satrapo senza opposizione possa cadere dalla sua posizione di potere assoluto. Eppure probabilmente accadrà proprio questo. L'opposizione, che praticamente non esiste, avrà però perso due volte: primo perchè non avrà alcun merito nella cauduta dell'Imperator, secondo perchè non avrà comunque sconfitto quella cultura pseuomafiosa su cui egli ha costruito la propria carriera imprenditoriale e politica, ovvero quello che oggi viene chiamato berlusconismo. Ma se in Parlamento non vi è alcuna opposizione, fatta eccezione per quel scalmanato di Di Pietro, cui non vorrei comunque affidare la nazione, essa esiste nella società civile.
Ed è questa società che deve realmente battere Berlusconi, lo deve fare perchè è l'unica cosa da fare per salvare questo paese dal declino economico, civile, morale. Ma battere Berlusconi, in realtà, significa battere il berlusconismo, ossia tutti quei valori immorali, illegali, farciti di pressapochismo e faciloneria che in Italia hanno sempre dominato sulla serietà, sulla libertà, sulla responsabilità, sulla meritocrazia.
Non possiamo andare avanti a dire che Berlusconi è la causa di ogni male, dalla mafia alla corruzione. No, egli è soltanto il protettore di queste prostitute culturali che avvelenano il nostro Paese. Egli non è il padre, ma solamente il patrigno. Egli le ha ereditate dalla partitocrazia (DC-PSI-PCI) i quali le hanno ereditate a loro volta dal fascismo.
Noi pensiamo al fascismo come a una feroce dittatura, ma se lo pensiamo come un modo di essere cos'era se non una pagliaccesca rappresentazione dell'Italia, sempliciotta e semplicistica, attirata dagli uomini della provvidenza, incapace di ragionare con la propria testa, senza alcuna volontà di prendersi le proprie responsabilità.
Un tempo era la Chiesa e la religione a farsi carico di tutto. Tranquillizzava la gente dicendogli di non pensare, di non ragionare, bastava qualche preghiera e tutto si sarebbe sistemato. Poi arrivò Mussolini che disse "ci penso io". E gli italiani lasciarono fare. Infine la partitocrazia e per ultimo Berlusconi. Ecco perchè l'Imperator è il degno erede del Duce, perchè ha concentrato in una sola persona tutti i difetti della nostra società, senza però averli creati. Ma, il che è anche peggio, proteggendoli.
Questa sinistra liberale dunque, che non esiste come partito ma esiste come mentalità e come cultura nelle menti di milioni di italiani onesti, laboriosi e stufi marci di questo sistema corrotto e familistico che annulla qualsiasi diritto, qualsiasi merito, qualsiasi libertà, ha il dovere di prendere in mano l'Italia e gli italiani e di insegnare loro a smettere di essere servi del padrone di turno e di imparare a essere uomini, non più impauriti della libertà ma orgogliosi delle responsabilità che essa comporta.

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