mercoledì 16 settembre 2009

Gli 8 milioni di euro della Regione Lombardia agli oratori. E non solo

da Luca Rinaldi

La notizia. La regione Lombardia tramite il Frisi (Fondo ricostruzione interventi sociali Lombardia) prevede l’erogazione di 8 milioni di euro per interventi negli oratori lombardi, per promuovere e sostenere le iniziative a favore delle parrocchie. Così, si legge nella nota sul portale famiglie della regione Lombardia, si sosterrà e si valorizzerà la funzione sociale ed educativa svolta negli oratori. I finanziamenti previsti sono di 3 milioni nel 2010 e 5 milioni nel 2011, per un totale di 8 milioni. Nel biennio 2008-2009 i finanziamenti ammontavano invece a 10 milioni di euro.
La contraddizione. Italia stato laico continua ad essere un miraggio. Si fa tanto quelli che guardano con disprezzo ai paesi con la Shaaria (la legge religiosa), ma qui non è poi così diverso. La politica deve per forza essere in buoni rapporti col Vaticano, così come la stampa ed il potere in generale. Pena l’allontanamento dalla professione (come non ricordare il vaticanista del TG3 licenziato per aver detto la verità durante il primo discorso del Papa in vacanza: “ad aspettarlo 4 gatti, come il numero di persone che lo hanno ascoltato”) e magari qualche taglio di fondi.
Quindi alla Chiesa Cattolica ed alle sue strutture non basta prendere l’otto per mille (per un totale di 1 miliardo di euro, per la maggiore poi impiegato in dispendiosi spot di propaganda, altro che le scuole in Africa), 258 milioni di euro alle scuole private cattoliche, 44 milioni di euro dalle 4 università cattoliche italiane, 25 milioni di euro di servizi idrici allo Stato del Vaticano, 20 milioni di euro di finanziamento al campus biomedico dell’Opus Dei, 478 milioni di euro per gli stipendi degli insegnanti di religione, 9 milioni di euro per i buoni scuola degli studenti delle scuole cattoliche, 9 milioni di euro per la ristrutturazione degli edifici religiosi, 8 milioni di euro per gli stipendi dei cappellani militari, 7 milioni di euro per il fondo di previdenza del clero, 5 milioni di euro per l’Ospedale di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, 2.5 milioni di euro per il finanziamento degli oratori e 2 milioni per la costruzione di edifici di culto.
Non è finita, perchè una fetta piuttosto importante del miliardo e mezzo di finanziamenti pubblici alla sanità, gestiti in gran parte da istituzioni cattoliche, sia arriva ad un totale di 3 miliardi di euro. Una macchina da 3 miliardi di euro che pesano sul groppone dell’Italia, senza poi contare le esenzioni fiscali di cui godono i 59.000 enti ecclesiastici che posseggono circa 90.000 immobili, facendo verificare, tramite il sistema delle esenzioni, una perdita di gettito di circa 2 miliardi di euro. Il tutto per la modica cifra di 5 miliardi di euro.
Non bastano tutti questi finanziamenti statali per l’istituzione chiesa. In Lombardia vi sono molte scuole fatiscenti, a rischio crollo, senza le elementari misure di sicurezza. Aggiungiamoci in più i tagli della riforma Gelmini-Tremonti, dove la scuola si è trasformata in una semplice voce di bilancio, che constano delle seguenti voci di risparmio: -456 milioni nel 2009, -1.650 nel 2010, -2.538 nel 2011 e -3.188 dal 2011 in avanti. A fare le spese di questi tagli sono soprattutto i precari che dovranno vedersela con questa “sforbiciata barbara” del governo, intanto si continuano le grandi spese per il Vaticano.
Non contenta, anche la regione Lombardia, profondamente cattolica e prossima alla bigotteria più becera, fa la sua mossa: 18 milioni di euro agli oratori in quattro anni, senza contare i 4,5 milioni di euro erogati alla scuola di Comunione e Liberazione di Crema, mentre un finanziamento medio per ristrutturazioni si aggira attorno ai 400.000 euro.
Vaticano mangia Italia, e guai a chi lo dice e guai a chi vorrebbe disfarsene.

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