mercoledì 22 luglio 2009

8 anni fa

Se al di la del muro d'ombra fosse data all'uomo la possibilità di un'ultima parola, alle centinaia di persone in coda davanti alla camera ardente, ai lettori che lo ricordano attraverso affettuose email, a chi ha telefonato, a chi ha pianto di nascosto, a chi ha pianto davanti agli occhi degli altri, Indro Montanelli forse direbbe: "Suvvia, è solo la morte di un giornalista"

Eppure ieri, Milano e l'Italia si sono stretti intorno alla sua figura lunga e scavata che, deposta sulla branda nella camera ardente parata di viola, sembrava una scarna figura dipinta da El Greco, vestita in abito blu, con una camicia a righe blu e una cravatta rossa. Dalle nove di ieri mattina Montanelli se ne sta li , con austera eleganza, con il suo Corriere della Sera sopra la sedia al suo fianco, con intorno cuscini di gerbere bianche, con margherite, gardenie, rose e corone di fiori a circondare il mosaico del pavimento dove sono incise un'alfa e un'omega che segnano una parentesi di 92 incredibili anni.

I primi ad arrivare ieri mattina alla camera ardente della clinica milanese sono stati i vertici della Rcs . «Sono l'intelligenza e la contestazione le qualita che preferivo in lui», ha dichiarato il presidente , Cesare Romiti , tornato anche in serata in via Quadronno. Con lui c'erano il direttore del Corriere , Ferruccio de Bortoli , e i vicedirettori . «Scrivendo il proprio necrologio, si e' congedato dai suoi lettori in perfetto stile montanelliano - ha affermato de Bortoli, annunciando che la Stanza di Montanelli «morira con lui. Ci ha sorpresi lasciandoci un necrologio che e' un'epigrafe straordinaria, che riassume il suo carattere e la passione per il suo lavoro».

Di seguito, presenti la nipote , Letizia Moizzi , con i più fedeli collaboratori di Montanelli, sono giunti Franco Carraro , i giornalisti Guido Vergani e Gad Lerner e il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti , accompagnata dal marito, che si e' a lungo trattenuta. Commosso, dopo la visita, il sindaco Gabriele Albertini , che ha annunciato l'intitolazione a Montanelli di una via o una piazza di Milano: « Stiamo cercando una via significativa per la storia del giornalismo ». Nel pomeriggio, Albertini ha ricordato la figura di Montanelli con un intervento che tutto il Consiglio comunale ha ascoltato in silenzio. Alle 11.30 e' giunto il questore, Vincenzo Boncoraglio : « In riconoscenza dell'attenzione che Montanelli ha sempre dedicato alla Polizia ».

Con la riapertura della camera ardente, alle 15, si e' formata una lunga coda di cittadini che hanno pazientemente atteso il proprio turno di visita sotto il sole che scaldava il cortiletto della clinica. E siccome i tempi di attesa si dilatavano, a metà pomeriggio e' stata cambiata la disposizione della camera ardente per favorire l'accesso. Accanto ai giornalisti giunti a rendergli omaggio - tra i quali i direttori Candido Cannavò , Giancarlo Mazzuca , Daniele Vimercati , Luigi Bacialli , e la decana della moda, Anna Pezzi, 93 anni -, commovente e' stato l'abbraccio dei lettori. Per tutti, « lui » era « un punto di riferimento ».

C'e' chi ricorda aneddoti. « L'avevo conosciuto davanti al Giornale , con quel suo bastoncino alla Charlie Chaplin », racconta Antonia Zanzottera, 78 anni. « Seguivo le presentazioni dei suoi libri; aveva una vena ironica », aggiunge Pierangela Mascaretti, 65 anni. E così decine di testimonianze: Vittoria Montaperti racconta che lo incontrava ai giardini e parlava « della omonima battaglia »; Pierluigi Martena, 26 anni studente di Lettere, ambirebbe « fare il giornalista prendendolo a modello ». Centinaia di persone e di storie. Anche paradossali. Come quella dell'omonimo Indro Montanelli che inviava al giornalista un sacco di lettere e ora scrive per email: « Era un mio sogno conoscere questo mio vecchio parente di cui ero orgoglioso; non potrò più ».

Quando arrivano potenti, o ex potenti, si mettono in coda con discrezione. E si fa toccante la dichiarazione dell'ex sindaco Carlo Tognoli che rievoca come, nel momento difficile di Tangentopoli: « Montanelli volle cenare con me e dedicarmi attenzione di fronte a tutti ». E poi quella di Paolo Pillitteri , che preferisce ricordarlo come storico revisionista.

Arriva anche una folta delegazione dei suoi ex-giovani dell'associazione « Controcorrente giovani », poi i manager Claudio Calabi ed Ernesto Auci . Arrivano persino le lacrime di Elio e le Storie Tese , con un pizzico di rabbia: « Tanti che oggi lo celebrano, ieri gli davano del rimbambito ». Intanto, centinaia di persone firmano, posano un fiore, lasciano un biglietto con scritto: « Al guardiano delle parole ».

Parole, parole... strumenti per nascondere i pensieri, scriveva Voltaire. Ma non sono così le parole scritte ieri da Franco Bonisoli, il brigatista che il 2 giugno del '77 gambizzò Montanelli. Erano da poco passate le 20 quando un docente si e' avvicinato a Letizia Moizzi chiedendo se era possibile riaprire la camera: «C'è un signore dall'altra parte della strada che domani non può tornare», ha detto indicando Bonisoli. Gli e' stato aperto. L'ex brigatista ha accarezzato il volto di Montanelli, poi ha scritto sul registro: « Grazie Indro. Grazie di cuore, di tutto. Con affetto, Franco Bonisoli ».

Oggi la camera ardente rimarrà aperta sino alle 13. Nel pomeriggio la salma verrà cremata. Domani le ceneri saranno portate a Fucecchio, dove verranno fissate sopra il loculo della madre, Maddalena. La Federazione nazionale della stampa commemorerà Montanelli domani, alle 17 e 30, a Roma. Rieti ha indetto un concorso studentesco in suo onore. Il sindaco di Fucecchio, Florio Talini, ricorderà Montanelli in consiglio comunale. Alberto Malvolti, presidente della Fondazione Montanelli, ha rammentato l'amore del giornalista per la sua città, alla quale donò tre miliardi per restauri. Questi sono alcuni degli estremi onori resi al guardiano delle parole

Pierluigi Panza

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