Postato il 30 giugno 2009 da Italo Romano
“Fare i giudici è da disturbati mentali”
Silvio Berlusconi (Intervista per la rivista britannica “The spectator”)
La scena politica italiana è sempre più desolante. Il teatrino perde di credibilità ogni giorno che passa ma rimane ben saldo al potere. Offuscatti dal fenomeno Berlusconi ai più sfugge che Re Silvio è solo il simbolo di questa catarsi democratica e non la causa scatenante e/o principale. Esistono due opposti schieramenti in Italia, e non sono né destra né sinistra, ma contrapposti poteri forti che si contendono le ricchezze del Belpaese. Da una perte il Pdl mafio-massonico legato ai settarismi locali, dall’altra i grandi poteri bancari (Goldman&Sachs per intenderci) che fanno capo al Pd e più precisamente alla persona di Mario Draghi, attuale governatore della Banca d’Italia. Esiste un terzo polo che passa da una sponda all’altra a seconda delle esigenze, ovvero il Vaticano e tutti i suoi annessi e connessi.
Il quadro è obbiettivamente sconfortante, in quanto questi schieramenti più che fare il bene dell’Italia e degli italiani, si danno battaglia, legale e non, su più fronti, danneggiando gli italiani e il paese intero. Il 2009 è di certo l’anno dei gossip, delle troie di regime, delle escort, dei festini e degli scoop. L’ultimo in ordine di tempo è firmato Peter Gomez che sulle colonne de L’Espresso esce con un articolo dal titolo: “Consulta, la cena segreta“. In questo pezzo il noto scrittore/giornalista parla di incontro segreto tra Silvio Berlusconi e i suoi cani da guardia, il Ministro della Giustizia Angiolino Alfano e il deputato Niccolò Ghedini, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, il presidente della commissione Affari costituzionali Carlo Vizzini e due giudici della Corte Costituzionale, Luigi Mazzella (padrone di casa, nonchè ex Ministro della Funzione pubblica nel precedente governo Berlusconi) e Paolo Napolitano(ex capo di gabinetto di Fini e consigliere di Stato nel secondo governo Berlusconi). Tema della serata secondo gli intervenuti era la macchina della Giustizia italiana.
Sicuramente tra i punti cardine dibatutti un posto rilevante sarà stato riservato al Lodo Alfano che proprio tra pochi settimane verrà definitivamente giudicata la sua leggitimità dalla Corte Costituzionale. Facendo due rapidi ragionamenti questa cena ha un che di scandaloso. Ma l’Italia tutta è assopita in un sonno perenne che sfiora l’indecente, l’assurdo e il ridicolo. Altro tema dibattuto è sicuramente questa pioggia di indagini sui poteri forti della politica e i suoi intrallazzi con mafiosi, mignotte, servizi segreti, massoneria e chi più nè ha più nè metta (di alcuni giorni orsono un notizia data da Il Giornale di una vecchia inchiesta sui traffici di escort nella Camera dei deputati). Altro tema cocente è la riforma della magistratura tanto desiderata da Re Silvio I, quella che insieme al ddl Intercettazioni metterà fine alla seconda Repubblica italiana. I pubblici ministeri verranno presto trasformati in semplici avvocati d’acccusa per la gioia del premier in pectore insabbiato tra indagini, accuse, processi, prescrizioni e sentenze definitive in una paluda senza via d’uscita.
La notizia passata in sordina è stata presentata come una normalissima cena di lavoro, avrebbe dovuto fare ribollire la piazza e avviare un ribaltone di uomini politici senza precendeti. Ma questa è l’Italia berlusconiana dove i fatti scompaiono e riappaiono a piacimento della Casta. La Corte Costituzionale è l’ultimo bastione a difesa dello Stato democratico italiano e per questo il fatto da grave diventa inacettabile o, almeno, lo diverrebbe in un paese sempre allerta e pronto a difendere i propri diritti e le proprie libertà. Per cui, visto la non curanza con cui il nostro premier corrompe i giudici, sapere che alcuni degli uomini appartenenti alla Consulta invitano Re Silvio alla propria tavola non è sinonimo di trasparenza e imparzialità.
Queste ultime, a mio personalissimo giudizio, qualità imprescindibili per i membri appartenenti alla Corte Costituzionale. Essi, come apprendiamo all’articolo 135 comma 1 della nostra Costituzione, sono eletti per un terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo dal Parlamento in seduta comune e per un terzo dalla Suprema magistratura ordinaria e amministrativa, per un totale di quindici elementi. Loro compito è sorvegliare sulla costituzionalità delle leggi promulgate dal Parlamento, sulla democrazia e su chi esercita i poteri dello Stato. Tutto quello che è successo è inammissibile. C’è bisogno di uscire dal coma in cui ci siamo persi. Basta andare dietro a calciatori miliardari e veline da calendario, basta gossip, quiz a premi, lotterie, qui non si tratta di vizi ma è in gioco la nostra democrazia. Nessuno difenderà i nostri diritti al posto nostro. Siamo noi gli artefici della nostra libertà, noi siamo il popolo sovrano: i veri detentori del potere della nostra amata Penisola. Non lasciamo che lo Stivale affondi per un manipoli di maiali corrotti, mafiosi e lussuriosi. Siamo meglio, meritiamo di meglio, avremo di meglio, basta volerlo e andarselo a prendere.
I trenta denari sono stati depositati, ora non ci resta che attendere il famoso bacio di Giuda. Allora la crocifissione della giustizia italiana avrà luogo. Quel giorno si verseranno lacrime rimpiangendo i tempi in cui si poteva fare qualcosa e non si è fatto, preferendo mezze verità, futilità surreali e felicità illusorie…
mercoledì 1 luglio 2009
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