“Salvo che risulti il consenso scritto dell’interessato, non possono essere diffusi o mantenuti immagini e dati, anche giudiziari, che consentono, direttamente o indirettamente, l’identificazione della persona già indagata o imputata nell’ambito di un processo penale, sulle pagine internet”. (Art.1 ddl Lussana)
Sempre più spesso devo andare a rispolverare, nella mia libreria, quel capolavoro di George Orwell ovvero “1984″, per dare conferma all’ennesima similitudine tra il romanzo di inizio ‘900 e l’attuale realtà. Questa volta sono stato sospinto a rileggere le memorabili pagine orwelliane a causa di un disegno di legge silenzioso quanto strambo. Il deputato leghista Carolina Lussana ha presentato un ddl, assegnato dal 23 giugno alla 2a Commissione Giustizia, intitolato: “Nuove disposizioni per la tutela del diritto all’oblio su internet in favore delle persone già sottoposte a indagini o imputate in un processo penale”.
Oblio, è questa la parola che la mia memoria ha subito collegato al distopico romanzo di Orwell. Nel mondo in cui si muovevano i protagonisti del romanzo ogni testo veniva riscritto in modo da conformarsi totalmente con le idee e le volontà del partito dominante. Venivano cancellati e/o sostituite contraddizioni e errori, le smentite non erano più necessarie, la storia era stata sottomessa alle ragioni del partito. Tutti quegli uomini che non adeguavano la loro “labile” memoria, tutto quegli uomini che in modo dissacrante non cancellavano dalla mente tutti quei fatti che contraddicevano il partito, venivano accusati di psicoreato. Chi ha letto il romanzo sa bene che cosa aspettav gli uomini accusati di questo crimine.
L’oblio è una condizione senza ritorno, è la dimenticanza perenne e totale di fatti o persone. Il filosofo del nichilismo Friedrich Nietzsche considerava l’oblio una necessità per ciascun uomo per conseguire la felicità. Per la serie meno sai e meglio vivi. Che poi alla fine è la condizione primaria a cui molta gente si è arresa, accontentandosi di sopravvivere anzichè vivere. Per il pensatore tedesco le elevate capacità mnemoniche umane sono solo causa di sofferenza, per cui l’oblio rappresenta un passo deciso verso la felicità, o forse verso l’atarassia. In Italia esiste una sorta di Diritto all’Oblio cioè il diritto a non restare indeterminatamente esposti ai danni ulteriori che la reiterata pubblicazione di una notizia può arrecare all’onore e alla reputazione, salvo che, per eventi sopravvenuti, il fatto precedente ritorni di attualità e rinasca un nuovo interesse pubblico all’informazione. Tutto ciò va a cozzare violentemente con il diritto alla libertà di stampa e contro la Costituzione italiana. Ma si sa, oggi la giurisprudenza dà i numeri, il diritto è sempre più piegato a volontà superiori.
Tutto nel dimenticatoio, in nome della tutela di quella Privacy di cui oggi si fanno tutti alfieri e strenui difensori . Il garante della Privacy da anni cerca di escogitare un metodo per sottorarre fatti e notizie non più di attualità, si vuole seppelire la storia. Tale disegno di legge è il punto di arrivo di anni di lotte intestine, è finalizzata a riconoscere ai cittadini, già sottoposti a processo penale, il diritto all’oblio su internet. Dopo un certo lasso temporale, immagini e dati dei trascorsi giudiziari della persona interessata non saranno più fruibili per nessuno. La lunga scia di internet mette paura, una volta sfogata l’enfasi del momento tutto veniva tacitamente e consensualmente dimenticato, oggi invece tutto ciò che è scritto sul web resta indelebile. Un popolo cosciente mette paura al potere, l’oblio e il sonno della ragione sono le armi con cui sconfiggere la memoria storica, l’interesse e la conoscienza.
Per cui gente, basta parlare dei processi di Re Silvio I, potremmo turbare la sua anima fragile. I suoi processi sono estinti per amnistia, prescrizione, immunità, lui è un uomo intergerrimo, un devoto servo dello Stato e di noi tutti. La storia sarà riscritta, persa la cognizione del tempo, il disorientamento della massa sarà totale. Sarà lì che la democrazia vacillerà come una zattera tra violenti flutti. Sarà li che la manipolazione diverrà meccanica normalità quotidiana. Dimenticare, dimenticare, dimenticare è il karma leghista in nome della sicurezza. Imbavagliare il web è il chiodo fisso dell’oligarchia di potere. E’ tutto così dannatamente orwelliano! E noi somigliamo sempre più a quei prolet dediti a vivacchiare nei ghetti e nei sobborghi delle città come topi, vivendo una vita in attesa della morte, ansimando da schiavi e morendo come scarafaggi.
sabato 4 luglio 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento