Il direttore generale del Policlinico Umberto I di Roma, in una recente dichiarazione resa alla stampa accusa: "...non ce la faccio più a stare zitto. Nel Policlinico c´è la massoneria. È presente ed è forte. Parliamo di poteri forti, una struttura trasversale interna al Policlinico".
Marco Rizzo, ex parlamentare dei comunisti italiani, espulso dal Pdci, aveva accusato il segretario del suo partito di frequentazioni piduiste invitandolo a dimettersi.
Un giudice della Corte Costituzionale interviene con una lettera aperta al Presidente del Consiglio per difendere la sua libertà personale di cenare con l'"amico" Silvio Berlusconi. Risponde con questa modalità agli attacchi del Pd e di Antonio Di Pietro. Quest'ultimo aveva parlato in un'interrogazione parlamentare di "cena carbonara e piduista" tra i due giudici della Corte Costituzionale Luigi Manzella, padrone di casa, e Paolo Maria Napolitano con il premier Berlusconi, il guardasigilli Alfano, il sottosegretario Letta, il senatore Vizzini.
Il giudice costituzionale Manzella, nel rivendicare quello che ritiene un suo "diritto umano", lascia intendere che altri giudici, su altre sponde politiche, intrattengono rapporti altrettanto conviviali: "Molti miei attuali ed emeriti colleghi della Corte Costituzionale hanno sempre ricevuto nelle loro case, come è giusto che sia, alte personalità dello Stato e potrei fartene un elenco chilometrico..."
Ripercorrendo all'indietro nel tempo le vicende di cronaca che hanno investito la magistratura, ci vengono in mente altre dichiarazioni di fuoco di giudici come Clementina Forleo e Luigi De Magistris, entrambi sottoposti a procedimenti disciplinari presso il Consiglio Superiore della Magistratura, durante il Governo Prodi, il cui Guardasigilli era Clemente Mastella.
Ma rimane vivo e diffuso l'intreccio tra Poteri dello Stato e il conseguente dubbio che i famosi "contrappesi" della democrazia possano essere solo forma senza sostanza e possano essere inquinati da canali che riconducono ad un unico Potere, deus ex machina, discreto e silenzioso, impercettibile e laico. Un potere che, pur capillare e forte, sa mimetizzarsi e rendersi invisibile marcando così una grossa apparente differenza rispetto a quanto avviene nei paesi integralisti e confessionali del medio oriente, dove il Potere è strutturalmente concentrato nell'autorità religiosa suprema.
Sarebbe interessante se, a beneficio dell'opinione pubblica, fosse fatta una ricerca su quanti tra Presidenti e giudici della Giustizia amministrativa, della Cassazione, della Corte Costituzionale, del Csm abbiano ricoperto in precedenza importanti funzioni politiche o siano stati collaboratori dei vari Ministri e Premier che si sono succeduti negli anni. Anche se, forse, non servirebbe guardare in alto e lontano per intuire quale sia la mentalità vigente sia nella prima che nella seconda repubblica.
Quando un Sindaco di una grande metropoli nomina come difensore civico un candidato della lista che lo sosteneva alle elezioni. Quando un rettore di una grande Università "sistema" i propri parenti con concorsi ad hoc, quando associazioni di tutela dei malati accettano finanziamenti e/o agevolazioni di case farmaceutiche o di enti di previdenza dei medici, quando società e cooperative appaltatrici di opere e servizi pubblici diventano servitori obbedienti degli enti appaltanti, quando nei Tribunali e tra gli organi giudiziari si strutturano "corsie preferenziali" e "canali" dove la tempistica delle sentenze giudiziarie è diversificata e condizionata da ceto e conoscenze, allora possiamo dire che la nostra grande civiltà occidentale, pur essendo meno cruenta e meno selvaggia di culture diverse e lontane, ha, comunque, lo stesso limite.
Quello di un potere unico, sottile e impenetrabile che, nel nostro contesto tecnologico e mediatico, non solo non ha bisogno di reggersi con la repressione e la forza militare, ma che riesce addirittura a darci l'illusione di essere in uno "Stato di diritto" garantito da tre "Poteri" separati e distinti tra loro.
Domenico Ciardulli
giovedì 2 luglio 2009
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