L'economia dovrebbe essere il punto forte di questo governo, sostenuto da una parte politica che si è sempre presentata agli italiani appropriandosi (indebitamente) dei valori liberali, almeno a parole, in contrasto con una sinistra che, sempre secondo la propaganda del partito-azienda, era garante di chi già era avvantaggiato, era sinonimo di laissez faire, era spendacciona e poco incline a movimentare il mercato e a creare innovazione e nuovi posti di lavoro.
La realtà si è rivelata estremamente opposta alla favola raccontataci dai vari "Panorama", "Il Giornale" e "Studio Aperto".
Per capirlo non serve tornare indietro di molti anni, ad esempio alla pessima legislatura 2001-2006, ma basta guardare a questi mesi o meglio, a questi giorni, pienamente inseriti nell'ancor più pessima legislatura che ha preso il via lo scorso anno.
Ci sono infatti due mosse del governo che farebbero impallidire chiunque si consideri liberale. Il fatto che faccia inorridire solo pochi intimi vi fa capire quanto liberali sono gli italiani, sopratutto quelli che votano per l'Imperator.
Iniziamo dal primo, ovvero il pessimo scudo fiscale. L'obiettivo ufficiale di questo provvedimento è quello di raccogliere qualche denaro fresco, senza "mettere le mani in tasca agli italiani", secondo uno slogan di successo. Ma è la verità? Assolutamente no, com'è di regola per nel berlusconismo più sfegatato. Se fosse vero che si cerca di accumulare qualche denaro in più per far fronte alla crisi si penserebbe anche a risparmiare laddove ci sono sprechi enormi, si tenterebbe di porre un freno alla corruzione, si farebbe la lotta all'evasione fiscale, si cercherebbe insomma di far costare di meno la macchina dello stato e, dall'altra parte, si farebbe in mono che ognuno contribuisca per ciò che effettivamente guadagna.
L'obiezione dei fantomatici liberali italiani è che la lotta all'evasione darebbe i suoi frutti solo in futuro, ma ora che si fa?
La mia risposta è un'altra domanda: se continuiamo a fare condoni, di qualsiasi tipo essi siano, come si può sperare di avere un paese legalitario e giusto in futuro? E sopratutto, se oggi condoni i reati tributari di questi nostri imprenditori, bravi sopratutto a fregare il prossimo (quelli che accumulano capitali sporchi all'estero intendo io), come si può sperare di invogliare gli altri a comportarsi onestamente. E' umano e naturale che, chi si è sempre comportato bene prima o dopo ceda, vedendo che vengono sempre premiati coloro che passano la notte a studiare le maniere migliori per truffare lo stato.
Dunque in quale direzione vuole muoversi il governo? Vogliamo premiare la mafia e la camorra, oltre che la costosissima corruzione e l'incivile evasione fiscale per 2-3 miliardi di euro e confermare anche ai pochi dubbiosi che in Italia solo i "furbi" hanno successo o vogliamo investire in un futuro dove chi merita ha successo e non chi truffa la collettività?
A quanto pare questa cosiddetta destra ha la visione da qui a questa sera, nemmeno a domani mattina. Un governo responsabile non farebbe mai lo scudo fiscale, per tutta una serie di motivi, tenterebbe invece di fare delle politiche per migliorare i conti pubblici e per premiare gli imprenditori e gli amministratori migliori. Questi invece si fanno in quattro per premiare gli evasori e gli amministratori corrotti, garantendo l'anonimato se riportano i loro soldi sporchi in Italia, pagando uno scherzo come il 5%. Ma una cosa buona c'è: almeno da Borsellino non ci sono andati quest'anno.
L'altro provvedimento illuminato da parte di questi loschi figuri che abbiamo tanto ardentemente voluto al governo è quella serie di norme che stanno girando per il nostro parlamento e che, in pratica, chiuderebbero l'era della parafarmacie. Queste parafarmacie sono nate dopo le liberalizzazioni di Bersani, in pochi anni ne sono nate più di 3000, garantendo 5000 posti di lavoro e portando gli sconti sui medicinali più usati da 3% al 22%. Oggi un'aspirina costa più o meno come in Francia o in Spagna. Visto che almeno questo stava andando bene cos'hanno scelto di fare quelle menti sopraffine del PDL? Abolire le parafarmacie, chiaro. Non sia mai che ci sia un pò di concorrenza, non sia mai che, per una volta, sia il consumatore ad avvantaggiarsene, non sia mai che la nostra viziatissima classe imprenditoriale si sforzi di competere. Eh no, i monopoli (e gli oligopoli) vanno difesi strenuamente, secondo i nostri autoproclamatasi difensori della libertà.
Il fatto che il governo sia così pensantemente ricattabile da una lobby come quella dei farmacisti è sintomatico di quanto sia indipendente, libero, responsabile questo governo. Se la gente provasse a ragionarci sopra capirebbe che questa destra non lavora per il bene di tutti, ma lavora per conservare i privilegi delle varie lobby e dei vari gruppi di potere. La loro libertà non è la libertà derivante dalla concorrenza, dal libero mercato, dalla meritocrazia, dallo sviluppo, la loro libertà è quella di poter restare liberi di fottere il resto della nazione senza preoccuparsi delle conseguenze.
Per quanto ancora accetteremo tutto questo?
mercoledì 22 luglio 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento