lunedì 13 luglio 2009

Scudo fiscale in arrivo, il Governo smentisce

Il nuovo scudo fiscale è pronto e potrebbe arrivare in settimana, molto probabilmente sotto forma di emendamento al decreto anti-crisi.
I tecnici del ministero dell’Economia lo stanno mettendo a punto in queste ore, prima di portarlo alla valutazione del ministro Giulio Tremonti e della Commissione Europea.


Certo siamo un paese strano, perché ogni volta che si fa un condono (edilizio o fiscale che sia) si conclude dicendo che sarà l’ultima volta. I disonesti, però, continuano il loro lavoro e sembrano essere la maggioranza nel Paese. Così in loro aiuto arriva la politica che fa mettere in regola chi delle regole, in precedenza, non ha proprio voluto sentir parlare.
Oggi nessuno sembra essere certo sul contenuto effettivo del provvedimento sullo scudo fiscale: anticipazioni danno per certo il condono anche per falso in bilancio e bancarotta (due reati non proprio di tutti i comuni mortali) ma Ignazio La Russa, ministro della Difesa e coordinatore del Pdl ha smentito il tutto ad Affaritaliani.it. “Non ne abbiamo mai discusso né ho segnali che se ne sia discusso in altra sede”.
La settimana sarà decisamente calda per la politica, non solo per gli italiani alle prese con temperature record.

Le opposizioni sparano a zero sul provvedimento: “Tutti sanno che si sta lavorando a una sanatoria che nessun paese europeo concepirebbe neppure lontanamente” ha detto Pierluigi Bersani del Pd aggiungendo che “su questa strada si distrugge un paese, sia economicamente sia civilmente”.
Ma chi più degli altri è sul piede di guerra è il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro che ha anche dedicato un articolo sul suo blog all’argomento, dal titolo “Riciclaggio di Stato”. Per Di Pietro si tratta di una nuova “legge porcata” che viene giustificata con la necessità di trovare i fondi per la ricostruzione dell’Abruzzo”.
E la critica arriva anche dall’Udc, per bocca di Bruno Tabacci che parla di “un condono pesante con conseguenza sui reati fiscali, valutari, societari e fallimentari”.
Magari qualcuno potrebbe credere che Repubblica, il quotidiano che ha riportato le indiscrezioni, stia solo cercando di conquistare nuovi lettori e dopo gli scoop sul caso Noemi e sulla D’Addario ora sia passato ad un campo “più politico”. Il quotidiano, però, riporta i fatti: nella “Bozza di Relazione di accompagnamento” al provvedimento c’è scritto che “l’articolo 5 regola gli effetti del rimpatrio. Il rimpatrio produce, nei limiti degli importi indicati nella dichiarazione riservata, la preclusione di ogni accertamento tributario e contributivo per i periodi d'imposta in corso fino al 31 dicembre 2007, per i quali non è ancora decorso il termine per l'azione di accertamento. Inoltre estingue le sanzioni amministrative e previdenziali ed opera come causa di non punibilità per i reati indicati nella lettera c)".
La magica lettera c elenca tutti reati che non saranno più punibili: i reati tributari di cui agli articoli 2,3,4,5,8,9,10, e 11 del decreto legislativo del 10 marzo 200, n.74; per i reati previsti dagli articoli 482,483,484,485,489,490,491-bis e 492 del codice penale, nonché i reati previsti dagli articoli 2621,2622,2626,2627,2628,2629, 2632,2634,2635 del Codice civile e degli articoli 216, 217,218,219,220,221,222, 223,224,225 e 226 della legge fallimentare". Codice alla mano, vale a dire tra l'altro falso in bilancio e bancarotta.
Magari in giro ci sono due codici diversi. O forse si sperava che il caldo, le polemiche dovute alle questioni private del premier, il G8 che ha ricevuto consenso unanime nel mondo riuscissero a far passare in silenzio tutto questo.

I documenti: http://www.repubblica.it/popup/servizi/2009/documenti-condono/1.html

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