Postato il 10 luglio 2009 da Italo Romano
“In cima ad ogni vetta si è sull’orlo dell’abisso”.
Stanislaw Jerzy Lec
“Faccio appello alla comunità internazionale affinchè diffonda queste informazioni ed eserciti pressioni per ripristinare i principi di libertà democratica e di indipendenza della Corte Costituzionale per evitare che l’Italia si trasformi da democrazia e dittatura di fatto”. (A.Di Pietro, International Herald Tribune)
Conclude così il leader dell’Italia dei Valori il suo appello internazionale sul noto quotidiano inglese, Herald Tribune. Una richiesta d’aiuto che sa tanto di resa dinanzi all’Italia che non si desta e di tradimento verso quei milioni di italiani che vogliono ribellarsi allo status quo che vige nel Belpaese. Uscito trionfante dalle urne, essendo stato, specie nell’ultima campagna elettorale, l’alfiere della striminzita opposizione politica a Re Silvio I, Antonio Di Pietro ora non è più solo. La sua linea politica non deve essere più una personale lotta contro l’uomo Berlusconi ma deve essere appoggiata a un pragmatico programma politico, senza propaganda e invocazione di poteri forti. Il leader dell’Idv ora deve dar conto a un elevato numero di elettori, altrimenti sarà la fotocopia sbiadita di ciò che combatte. E’ giusto che la stampa estera sia informata degli avvenimenti politici italiani ma non ritengo opportuno richiedere pressioni e ripristini. Il concetto è che se i nostri diritti non li difendiamo noi, non li difenderà nessuno.
Il grido d’aiuto dell’ex magistrato ha avuto eco in tutta Europa. Lobby e alti poteri economici-finanziari tengono da tempo d’occhio la confusionale Italietta fuori le righe, sempre pronti, come già in passato, a sgambettare il governo berlusconiano. Lungi da me difendere il premier in pectore ma ogni volta che l’Italia ha invocato l’aiuto altrui è andata a finire male, anzi malissimo. Gli italiani devono trovare da soli la forza di rialzarsi altrimenti questa Italia non sarà mai l’Italia degli italiani ma, sempre una “pacifica” colonia dipendente dai potentati internazionali. Esistono molte altre via, l’appello sull’Herald Tribune francamente è il meno indicato di tutti. E’ assurdo pensare di aver bisogno dell’aiuto di qualcuno per essere sempre ad vitam riconoscienti e servienti ieri di stelle e striscie e domani di chi sa chi.
Siamo un popolo puerile, molto abile a cacciarsi nei guai e altrettanto a gridare aiuto. Il Belpaese è da sempre in attesa sotto quel balconcino, in attesa che qualcuno li diriga nello stesso tempo facendoli sentire importati nella loro totale inutilità. Siamo un popolo pigro, dormiente, superficiale e menefreghista. La dittatura di cui parla Di Pietro ha avuto terreno fertile dinanzi a un popolo non cosciente della propria forza, dei propri diritti e delle proprie libertà. Una comunità ignorante è molto più facile da governare. Spesso i grandi dittatori hanno avuto la strada spianata dalla società stessa, limitandosi solo a cavalcare l’onda emotiva del momento. La nostra storia è stata contraddistinta da una miriade di azioni vigliacche, non sono però mancate le resistenze eroiche, l’orgoglio, la voglia di fare le storia, il desiderio di cambiare e il sogno di un Paese migliore. Ora la storia siamo noi e, noi dobbiamo scegliere se essere un ignobile popolino o una collettività matura e costruttiva. Eroi non si nasce ma si diventa e, in questo mondo eroi lo siamo tutti, basta volerlo.
Chi inizia a combattere con la certezza di soccombere può benissimo rimanere nascosto, questa volta Antonio Di Pietro ha sbagliato.
venerdì 10 luglio 2009
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