lunedì 20 luglio 2009

Le parole del Corto

Il Corto ha parlato. E ha detto che la responsabilità delle stragi non è esclusivamente sua, ma anche dello Stato. Ma quale Stato? Politici? Magistrati? Poliziotti? Servizi segreti?
I dubbi sono sempre tantissimi in questa vicenda e non sarà facile capire tutto ciò che successe in quei giorni.
Ma le parole di Riina devono avere per forza un grande significato. Il capo dei capi non è certo solito parlare e fare dichiarazioni di questo tipo. Anzi, tutt'altro.
E l'accusa che egli ha lanciato è davvero molto strana. I grandi boss mafiosi raramente attaccano lo stato, le istituzione, sopratutto quelle politiche, infatti, anche se sono in sepolti dagli ergastoli, essi hanno ancora notevoli fortune nascoste chissà dove, hanno i figli e i parenti ancora ben inseriti nell'organizzazione e sanno che attaccare la politica non conviene. Dunque perchè Riina ha accennato alle responsabilità dello stato? Depistaggio, come sembra pensare Caselli? E forse perchè ormai è palese e voleva togliersi un sassolino dalla scarpa? Bisogna pur sempre considerare che Riina è particolare anche per gli standard mafiosi, non rispetta sempre le regole. Dunque potrebbe benissimo essere che Riina abbia accettato di dire l'ovvio per poter lanciare un messaggio a qualcuno.
Riina ha detto sopratutto due cose: che la trattativa fu portata avanti da Ciancimino a sua insaputa e che Mancino sapeva una settimana prima del suo arresto.
Dubito fortemente che Riina non fosse a conoscenza della trattativa, tant'è che fu proprio lui a scrivere il papello. Quello che forse il Corto vuole dire è che però non ne era direttamente responsabile e il fatto che Ciancimino fosse più un uomo di Provenzano che suo potrebbe significare qualcosa.
Anche l'allusione alla "previsione" di Mancino riguarda i misteri relativi alla sua cattura.
Dunque, a ben vedere, non è tanto eclatante ciò che Riina ha detto, bensì il fatto stesso che l'abbia detto. Caselli non sembra fidarsi (e ha ragione) del corleonese, Ingroia dubita che Riina volesse rivolgersi alla magistratura, mentre a Caltanissetta sono convinti che sia un messaggio per loro.
Io sono d'accordo con Ingroia, penso che Riina abbia voluto far sapere a qualcuno che è ancora lui il perno di Cosa nostra. E' ancora lui la persona con la quale bisonga trattare, non con quei cornuti di Provenzano e Ciancimino. E' ancora lui la persona chiave, che può raccontare qualcosa di molto interessante sulle trattative di quelle settimane e che Mancino, il quale sapeva della sua cattura, non può star tranquillo, sopratutto a causa dei sospetti che aleggiano su di lui a causa di quell'incontro controverso con Borsellino.
Dunque che Riina abbia parlato per dare un messaggio importante alle istituzioni? Per sviare le indagini? Per mettere alle strette qualcuno?
Difficile rispondere, dovremo aspettare i prossimi giorni e i prossimi mesi. Di certo però siamo di fronte a un momento particolare perchè mai in 16 anni di reclusione Riina aveva parlato così pesantemente. Sopratutto alla luce delle nuove deposizioni di Spatuzza e Ciancimino jr.

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