mercoledì 1 luglio 2009

Gli italiani più resistenti degli altri all’acido solfidrico

Postato il 01 luglio 2009 da Francesco Contini

E’ questa l’opinione della maggioranza, che ha bocciato l’ordine del giorno proposto dall’onorevole deputato Pierfelice Zazzera (IDV), intendente adeguare i limiti di legge per le emissioni dell’acido solfidrico (H2S) a quelli europei.
“In Italia, il limite massimo di rilascio di idrogeno solforato, secondo quanto stabilito dal decreto ministeriale del 12 luglio 1990, recante le «Linee guida per il contenimento delle emissioni degli impianti industriali e la fissazione dei valori minimi di emissione», poi sostituito dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, è di 5 ppm per l’industria non petrolifera e 30 ppm per quella petrolifera, nonostante sia ormai noto nella letteratura medica e scientifica che quest’ultimo valore è non solo seimila volte più alto dei valori raccomandati dall’OMS già applicati negli USA, ma anche causa di danni irreversibili per la salute umana”
L’acido solfidrico, generalmente prodotto di scarto da impianti industriali alimentari, di concia delle pelli e impianti di raffinazione petrolifera, è estremamente tossico, può danneggiare diversi sistemi del corpo. Ad alte concentrazioni paralizza il nervo olfattivo rendendo impossibile la percezione del suo sgradevole odore e può causare incoscienza nell’arco di pochi minuti. Agisce come l’acido cianidrico inibendo la respirazione mitocondriale.
Un’esposizione a bassi livelli produce irritazione agli occhi ed alla gola, tosse, accelerazione del respiro e formazione di fluido nelle vie respiratorie. A lungo termine può comportare affaticamento, perdita dell’appetito, mal di testa, disturbi della memoria e confusione.
In Europa il limite di emissione è di 0,005 ppm (parti per milione), negli USA addirittura 0,001 ppm. Il limite italiano è dunque 1000 volte superiore per l’industria non petrolifera, 6000 volte superiore per quella petrolifera.
Evidentemente la nostra maggioranza parlamentare è fermamente convinta del fatto che noi Italiani siamo in qualche maniera più resistenti all’acido solfidrico, altrimenti non avrebbe bocciato un ordine del giorno di ragionevole buonsenso.

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