mercoledì 29 luglio 2009

Binetti: colpa delle ragazze

Postato il 29 luglio 2009 da v.guarnieri
Ogni anno a novembre si tirano le somme delle violenze sulle donne, e puntualmente ogni anno viene fuori che l’Italia è il paese più violento d’Europa, superando l’anno scorso anche la Spagna. Con il triste primato di 6 milioni e mezzo di donne che hanno subito almeno una volta nella vita una forma di violenza fisica o sessuale in Italia la violenza è la prima causa di morte o invalidità permanente tra le donne di età compresa fra i 14 e i 50 anni; più vittime del cancro, o degli incidenti stradali!
Era abbastanza ovvio che con una situazione del genere anche un governo arretrato come il nostro, che tratta le donne a stock, dovesse cercare di porre rimedio, o mettere una pezza. Ecco così che arriva il decreto anti – stupro. Tuttavia ci si trova davvero rattristati da certe affermazioni, come quella di Ghedini sopraccitata, ma anche come quella della Binetti, di qualche giorno fa.
E’ infatti della senatrice del Partito Democratico l’affermazione secondo cui il boom degli stupri sia dovuti a:
«Certi look iper-sexy, certi modi di porsi che possono causare una mancanza di rispetto delle ragazze. A possibili ripercussioni pesanti» .
Pare quindi, secondo l’analisi della Binetti, sia colpa delle ragazze, vittime dello stile di vita del tempo moderno; infatti esse attirano le attenzioni dei maschietti con:
il loro stile di vita, il modo in cui si pongono, i messaggi che lanciano attraverso i loro indumenti, il loro stile
Ma attenzione a chi volesse pensare che ancora una volta il “gentil sesso” si trovi danneggiato dalle stesse donne che dovrebbero rappresentarlo.
C’è la necessità di fare un’intensa azione di prevenzione proprio a partire dalle scuole, non solo cercando di far capire ai ragazzi i modelli di sicurezza per cui fare dei corsi di karate, ma i modelli di sicurezza che nascono anche dal fatto che tu ti poni in un certo modo rispetto agli altri
secondo la senatrice dobbiamo perciò ripensare a un nuovo stile di vita.
Queste dichiarazioni ci riportano indietro di cinquant’anni. Non importa che io declini gentilmente un invito, se il mio interlocutore decide che la mia camicetta dica un’altra cosa.
A questo punto le soluzioni sono due: o iniziamo a vestire le donne con lo scafandro da palombaro e riapriamo le case/lavanderia della Maddalena, oppure, alternativa più pratica, insegnamo ai nostri figli a considerare le loro compagne come esseri umani, e puntiamo su una vera educazione. Mi chiedo solo se sia possibile con certi individui che da una parte e dall’altra governano questo paese.
photo credit: Ritratto di Paola Binetti di Stefano Bolognini

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