mercoledì 1 luglio 2009

Lavoro e debito pubblico

In politica i voti non si sommano! O almeno, ciò non serve sul piano pratico, concreto, poiché non ha alcuna efficacia. Può servire però a capire o a orientarsi per capire, tanto piu’ che all’indomani di ogni consultazione le analisi scientifiche, parascientifiche, sociologiche, politichesi e inventate, si sprecano. Ilvo Diamanti, nel suo ultimo volume, ha piu’ o meno concluso che dal ’48 ad oggi sostanzialmente non è cambiato gran che; dove c’era la vecchia DC oggi ci sono il PDL e la Lega, dov’era forte il PCI-PDS, oggi tiene il PD e suoi satelliti. All’incirca è piu’ o meno così, ma non proprio. In passato si governava sempre con una maggioranza di almeno il 51% di una lista o di una coalizione.
Quelli che oggi si spacciano per governanti, al di là della notevole differenza di spessore politico con la vecchia classe dirigente, e che proclamano solennemente di governare in nome degli italiani, in realtà, se proviamo a sommare i voti, per puro esercizio mentale, scopriamo che governano in nome di una assoluta minoranza.
La destra reazionaria al potere ha racimolato nell’ultima consultazione elettorale europea il 45% dei voti; mentre gli oppositori totalizzano il 50,02 %, (PD 26,59, IdV 8, Un.di Centro 6,51, Rif.Com.3,38, SeL. 3.12, Pannella 2.42) cioè la maggioranza. La destra governa senza avere la maggioranza, ma solo grazie alle varie leggi “porcellum” e anche per due gravi inguaribili deficienze degli oppositori: La volontà suicida di frantumarsi all’infinito e la mancanza di una piattaforma programmatica alternativa, con al centro solo i grandi temi che interessano le masse.
I reazionari di destra, sempre piu’ ringalluzziti , ma sempre piu’ disgustosi, ripetono a pappagallo ciò che il Premier afferma, mentendo sapendo di mentire, che la maggioranza del popolo lo ha votato e lui rimane lì a governare a dispetto dell’infimo livello che l’etica politica possa immaginare ed esprimere. Se facessimo il confronto tra i 13.967.642 raccolti da PDL e Lega contro i 50.342.153 di elettori aventi diritto al voto scopriremmo che la percentuale di rappresentatività scende al 27%, cioè l’accoppiata B&B rappresenta 1 italiano su 4, per cui quando afferma che parla e agisce a nome degli italiani, tre su quattro potremmo, forse, anche citarlo in giudizio per appropriazione indebita!.
Questi sono i sorprendenti paradossali dati numerici. Per passare da questi dati alla rappresentatività politica del popolo c’è di mezzo il mare.
La Lega, si dice, aumenta i voti perché radicata sul territorio. Prende i voti, dico io, perché, in mancanza di una alternativa che ponga al centro dell’universo politico il lavoro e la riduzione del Debito Pubblico per diminure il costo degli interessi, rilanciare economia e sviluppo, la Lega riesce ad accalappiare i consensi facendo leva sugli egoismi piu’ detestabili, sul razzismo, sulla difesa dei privilegi attuali e quelli futuri derivanti da federalismo e reintroduzione di gabbie salariali, e , per questo, sono disposti a gettare letteralmente in mare i diseredati e i derelitti di questa immonda società.
Mentre il PDL eredita anche il voto della masse dei diseredati meridionali, mercè il consenso ottenuto e circuito dalla catena di comando che si snoda attraverso la massa dei ruffiani, intrallazzisti, aspiranti alla mangiatoia comune, pronti a saltellare ad ogni cambio di direzione del vento.
Ma per realizzare una piattaforma alternativa vincente è indispensabile che si creino due condizioni: la cessazione della frantumazione suicida degli oppositori e la conseguente sparizione delle mille inutili dannose sigle, capi e capetti e l’altra che si parta una volta per tutte dalle reali esigenze dei lavoratori, o aspiranti tali, delle masse, di una popolazione che può raggiungere il 90% dei cittadini.
La Piattaforma è davanti a noi. Per rendersene conto basta osservare i due fenomeni macro economici e sociali che sono la causa e l’effetto del disastro che ci sta avvolgendo. Il primo, a livello mondiale, è la crisi strutturale, che viene da lontano e andrà molto lontano se non viene arginata; i sub-prime e le crisi finanziaria e borsistica hanno fatto solo da detonatore. Il secondo è un fenomeno peculiare, tutto italiano., ed è rappresentato dal Debito Pubblico, che tutto ingoia e tutto distrugge.
Ho già scritto piu’ volte che uno scienziato come Jeremy Rifkin, che non è un pericoloso sovversivo ma un Professore delle Università americane, sin dal ’96, con il suo libro su “la fine del lavoro” ha segnato una pietra miliare sulla crisi irreversibile di un modello di sviluppo capitalistico fine a stesso, centrato sulla pura accumulazione dei profitti e con continua ininterrotta espulsione di milioni di lavoratori dal ciclo produttivo. Dopo 10 anni, Rifkin ha aggiornato i dati ed ha censito altri 38 milioni di espulsi, nel mondo, oggi gli organismi comunitari parlano di circa 11 milioni di imminenti nuovi espulsi in Europa, la Confindustria di 1 milione in Italia, il Governatore di 1.600.000 solo tra i lavoratori precari che rischiano il rinnovo. Senza voler scomodare le teorie di Marx, chiunque sia dotato di un minimo di buon senso comune capisce intuitivamente che se si distrugge il lavoro e le generazioni dei giovani, che non hanno piu’ sicurezza e avvenire, pensioni e possibilità di investire, ciò vuol dire che si sta commettendo il piu’ grave delitto nei confronti dell’umanità, che rischia l’estinzione; quando saranno scomparsi genitori e nonni che mantengono figli e nipoti, qualcuno dovrebbe spiegare su che cosa poggerà la società di domani o dopodomani. A parte coloro che già oggi non sanno cosa mangiare e come sopravvivere.
L’altro grave fenomeno macro economico, specifico italiano, è rappresentato dal Debito Pubblico, che ha raggiunto la quota assoluta di 1.750 miliardi di €uro e marcia speditamente verso i 4 milioni di miliardi di vecchie lire, con il PIL e le entrate fiscali in picchiata, il Deficit e il rapporto PIL/stock del Debito che stanno scalando l’Everest, mentre Berlusca e Tre-Bond continuano a ripetere che stiamo meglio degli altri. La Marcegaglia chiede soldi veri, riforme concrete nei prossimi cento giorni, mentre Draghi chiede una strategia per ridurre il Debito pubblico dilatato, anche se la dilatazione cresce da circa venti anni nonostante le manovre. E mentre si dilata c’è chi si arricchisce sempre piu’ e chi diventa sempre piu’ povero. Il 10% della popolazione, dice Bankitalia , possiede il 50% della ricchezza finanziaria del Paese. Da questo quadro abbastanza fosco, descritto e confermato da Confindustria e Bankitalia, c’è da aspettarsi che quando la crisi sarà passata, se mai avverrà, lascerà sul campo morti e feriti a milioni.
Nell’opuscolo che ho pubblicato in Gennaio 2007 – “Perché urge la Patrimoniale” ho svolto un’analisi dettagliata sulla crescita del Debito Pubblico in Italia, facendo nomi e cognomi di chi ha intascato le enormi ed abnormi cifre di interessi che gli italiani pagano da circa 30 anni, mentre, in un documento pubblicato sul mio Blog ho ripreso le analisi di Rifkin, le proposte che lui stesso formula per assicurare a tutti il bene supremo ma fondamentale del LAVORO, da cui dipendono in definitiva le società, ed ho elaborato una proposta concreta ed esaustiva di come si può uscire dalla spirale Deficit/Debito Pubblico, creare occupazione sviluppo e metter in moto un circuito virtuoso al posto di quello vizioso.
Entrambi i documenti vengono riproposti come LINK per chi volesse approfondire.
Chi non recepisce che il lavoro sta sparendo, e che quindi trattasi di una svolta epocale, per cui non c’è cassa integrazione o sussidi che tengano, ma che invece è indispensabile ricostruire da capo la sua struttura e i relativi accordi, è fuori dal mondo. “l’Epoca Industriale ha posto fine alla schiavitù, l’Era dell’Accesso sta ponendo termine al lavoro salariato di massa…” è la sentenza di Rifkin.
A quella che ho definito Piattaforma Programmatica Alternativa tutti sono chiamati a concorrere, dai marxisti , ai socialisti, ai progressisti, ai centristi, ai cristiano sociali (v. le dichiarazioni rivoluzionarie del Dalai Lama, richiamate nel documento) ai Sindacati, il cui concorso è piu’ che fondamentale, ai giornalisti progressisti, Travaglio e Padellaro ne potrebbero farne il cavallo di battaglia del nascituro giornale. E si può incentrare:
no al precariato - si al lavoro per tutti
no al nucleare – si all’energia pulita da fonti alternative
no ai privilegi di quel 10% che possiede il 50% della ricchezza – si alla loro contribuzione per liberare il paese e i cittadini dalla schiavitu’ del debito pubblico.
La rete e FACEBOOK possono dare un contributo decisivo. Perciò sollecito i destinatari, i forumisti, i militanti e dirigenti di tutti gli schieramenti, gli amici ad aderire al “Club dei sostenitori x il lavoro e la redistribuzione”, di invitare a fare altrettanto gli amici e gli amici degli amici. Se questo esercito cresce, esiste un 90% di disoccupati,. incazzati, delusi, mortificati, assenteisti e astensionisti che aspetta di mettersi in moto.

Francesco Calvano

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